PHOTO
VITERBO – Un’estate funestata da emergenze: il 57% di dispersione acqua, rotture di tubazioni, guasti elettrici, siccità.
La crisi idrica è stata al centro di un botta e risposta tra l’amministratore delegato di Talete Salvatore Genova e il presidente Ato Alessandro Romoli. Lo scontro verbale è avvenuto durante la riunione della consulta d’ambito che ha visto la presenza di molti sindaci, tra cui quelli di Montefiascone e Montalto di Castro che durante il periodo ferragostano hanno dovuto affrontare pesanti criticità in tema di emergenza idrica legate anche a rotture delle condotte. Genova ai primi cittadini ha rimarcato che «i problemi vissuti quest’estate, io li affronto da 3 anni e vi avevo avvisato». Per poi proseguire: «Anche il cambiamento climatico ha contribuito ma Talete ha ereditato degli impianti con tubazioni di carta velina che appena c’è un aumento di pressione si rompono e con un 57% di dispersione di acqua».
Elogiando poi i dipendenti, interni ed esterni, che hanno fatto «un lavoro incredibile con turni di lavoro pazzeschi» ha puntato il dito contro gli emungimenti straordinari - «il 40% in più» - chiedendo aiuto ai sindaci per porre un freno all’uso irresponsabile delle risorse idriche. Critiche poi a quella parte di stampa che parla di fondi arrivati a Talete ma nulla è cambiato. «I soldi non sono ancora arrivati, ci sono i tempi amministrativi, ma serviranno a coprire parte dei problemi. La chiusura prevista per la gestione di questi fondi è giugno 2026. La società non riesce a lavorare con gli istituti bancari perché si parla sempre male di Talete e non si fidano. Per questo abbiamo bisogno del vostro aiuto» ha ribadito rivolto ai sindaci. «Noi quei soldi li abbiamo anticipati, l’azienda ha piani di rientro con Enel e Suez. Indifferibile l’aiuto di un privato che però non arriverà prima di un anno e mezzo».
In videoconferenza la secca replica di Alessandro Romoli.
«Abbiamo delegato lei per la gestione di Talete - ha puntualizzato rivolgendosi a Genova - per questo ci siamo presi l’onere di fare una gara per poter uscire fuori da questa impasse. La vetustà degli impianti non è solo un problema di Viterbo, ma di tutta Italia. Sappiamo già che l’insostenibilità economica di Talete è alla base di tutti i problemi. Non ce li deve raccontare lei. Ma a questo punto occorrono soluzioni che non possono più tardare ad arrivare. Come Consulta ci aspettiamo un piano di interventi sostenibile con le risorse che abbiamo. Servono proposte concrete per affrontare le criticità emerse». E tra queste «velocizzare l’individuazione del soggetto privato» ha rammentato Romoli per poi comunicare che, a tale proposito, il 29 agosto sarà convocata l’assemblea dei soci Talete.
Dopo la sfuriata di Romoli, Genova ha ricalibrato il tiro precisando: «Il mio intervento voleva essere di stimolo, chiedevo solo aiuto e collaborazione per criticità che per me erano evidenti. Speriamo ci sia sempre ampia partecipazione perché quello che Talete può fare con le sole proprie forze è poco».
E sulle problematiche connesse alla potabilità dell’acqua, l’amministratore unico Genova ha evidenziato anche la difformità degli esiti tra le analisi effettuate dagli enti di controllo, a cui chiede che i dati vengano forniti in tempi brevi, e quelle eseguite dalla stessa società idrica.