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«Essere riuscita a bruciare la luna di miele con la città nel giro di un anno. Finora è l’unico primato della sindaca Frontini». Parola di Luisa Ciambella. Ormai tra la consigliera di minoranza e la prima cittadina è scontro aperto. Cronologicamente l’ultimo attrito si è avuto su via Matteotti.
Nelle ultime settimane Ciambella è sugli scudi a tutela dei commercianti di via Matteotti in difficoltà a causa della chiusura della strada, ormai da mesi, per lavori di riqualificazione con annesso posizionamento di fioriere e l’eliminazione dei posti auto.
Dunque anche tra lei e la prima inquilina di Palazzo dei Priori luna di miele terminata? In realtà quello che c’era tra la consigliera e la prima cittadina forse starebbe meglio sotto la definizione di accordo pre-matrimoniale. Siglato in vista del ballottaggio e basato su alcune tematiche comuni ritenute importanti da entrambe nei rispettivi programmi elettorali. Una specie di “messa in prova” durata oltre un anno in cui, nonostante qualche passo falso da parte dell’amministrazione, la capogruppo di Per il Bene comune - pur evidenziandoli - ha concesso il beneficio d’inventario per dare il tempo alla sindaca e al nuovo esecutivo di prendere confidenza con la macchina amministrativa. Perché una cosa è stare all’opposizione, tutt’altro è governare. Ci vuole un periodo di rodaggio per andare a regime. Negli ultimi tempi qualche avvisaglia di insofferenza da parte della Ciambella si era notata ma è in particolare sulla Talete che è naufragato il periodo di “messa in prova”. L’atteggiamento da tenere in merito alle sorti della società di gestione idrica era infatti uno dei temi condivisi, uno dei pilastri che hanno fatto decidere la consigliera a dare il proprio sostegno all’attuale prima cittadina.
Quando la Frontini ha votato il bilancio della Spa, per la Ciambella il dado era tratto: «Votare quel documento significa essere in linea con la politica della società».
La capogruppo di Per il Bene Comune spiega così cosa sta accadendo, iniziando proprio dal perché abbia sostenuto l’amministrazione Frontini al ballottaggio.
«L’ho sostenuta non perché abbia sposato il suo progetto politico, che ho sempre ritenuto debole. Tanto che ho sempre individuato la durata dell’amministrazione intorno ai 3 anni, 3 anni e mezzo, anche quando c'era un sentire completamente positivo su di lei».
«Ho votato Frontini perché dall’altra parte c’era un male più grande e perché almeno su tre temi fondamentali su cui mi sono caratterizzata negli anni - acqua, tutela del territorio e sanità - c’è stata una coincidenza di vedute, parziale ma c’è stata. Quindi su quei tre temi io l’ho sostenuta».
Poi cosa è successo?
«Poi a distanza di un anno e mezzo, lo scorso maggio, dopo una serie di comportamenti altalenanti e una modalità di amministrare che è assolutamente superficiale - io ho sempre detto che loro sono i 5 stelle che arrivano a Viterbo in età tarda, con il civismo e la volontà di buttare la politica tutta nel cestino, di spazzare via tutto perché arrivano loro che sapranno risolvere tutti i problemi - la presa in giro sull’acqua».
Per Luisa Ciambella uno sgarbo nei suoi confronti e di Per il Bene Comune che da anni portano avanti una battaglia su Talete e sull’acqua pubblica e su cui avevano dato fiducia alla sindaca.
«A maggio di quest’anno lei (Frontini ndr.) decide unilateralmente senza avere neanche il buon gusto di avvertire e di dire che ha cambiato idea, ci può anche stare e se me la motivi potrei pure capirlo, veniamo a sapere che la sindaca ha votato l’assestamento del bilancio di Talete. Quando voti le pratiche di bilancio significa sostanzialmente aver sposato quella linea di pensiero. E quando le faccio presente questa cosa in consiglio comunale mi risponde che i numeri ribattono. Ma il tema - stigmatizza Ciambella - è che come sindaca sei andata lì con un mandato preciso: cambiare le cose, aprire il vaso di Pandora e trovare una strada per sanare la società e tutelare anche i cittadini, ma in realtà alla fine hai sposato la linea di quelli che hanno ridotto Talete in questa maniera e non hai avuto neanche il coraggio di dire ho cambiato idea o ho cambiato alleanze». Una sorta di “tradimento”, soprattutto in virtù di un comportamento da parte della capogruppo di Per il Bene Comune improntato all’obiettività, come la stessa Ciambella evidenzia.
«Io ho provato in tutti i modi ad essere obiettiva. Per esempio, il piano di risanamento di Francigena io l’ho votato perché ci credevo e ci voglio credere. Non è certo il piano migliore che ci possa essere ma non è nemmeno l’inconsistenza dei piani che gli amministratori e i presidenti dell’Ato negli anni hanno portato su Talete. E quindi apprezzo gli sforzi della sindaca e credo che sia una persona che ha dimostrato negli anni di essere abbastanza obiettiva nell'assumere delle posizioni a favore o contro. Però è un’escalation complessiva, soprattutto anche nel non rispetto della sua stessa maggioranza, dei suoi stessi assessori e di come gestisce l'istituzione Comune tutti i giorni. Quello che dà più fastidio è che arrivata per salvare la città da anni di incuria, di fatto l'unico risultato che ha ottenuto è che nel giro di un anno è riuscita a bruciare la luna di miele con i cittadini in un tempo record, prima dei tre anni. Finora l’unico primato che ha è questo»