La Provincia si oppone all’accorpamento dei due istituti comprensivi di Grotte di Castro e del Carmine a Viterbo, contro la richiesta della Regione e il parere dell’osservatorio scolastico provinciale.
Dopo un intenso dibattito, il consiglio provinciale ha deliberato di mantenere invariato l’assetto dei presidi scolastici nei Comuni, confermando così l’impegno a preservare il sistema scolastico provinciale senza ulteriori ridimensionamenti.
“La decisione del consiglio - si legge in una nota dell’ente - risponde alle linee guida della Regione Lazio, che richiedono di basare la riorganizzazione della rete scolastica su un’analisi complessiva del contesto territoriale.
Il piano, infatti, è stato progettato tenendo conto delle esigenze delle comunità locali e del diritto all’istruzione degli studenti, con una particolare attenzione ai bisogni sociali e demografici, alla rete dei trasporti, e alle strutture scolastiche esistenti, su cui sono stati recentemente investiti fondi significativi da parte dei comuni del territorio. In questo modo, l’obiettivo principale della Provincia è garantire una distribuzione coerente degli studenti e agevolare il loro accesso ai servizi scolastici, valorizzando il ruolo fondamentale delle scuole nelle comunità».
Nel corso del dibattito, il consigliere Palozzi (Pd) ha rimarcato per l’istituto di Grotte di Castro, che «la forte denatalità e la fase di spopolamento delle aree montane interne vanno in contrasto con il ridimensionamento scolastico che porterebbe all’amplificazione delle problematiche. La scuola rappresenta un forte strumento per combattere questi fenomeni».
Per il Carmine ha parlato il consigliere Umberto Di Fusco (Viterbo 2020) sottolineando che «la scuola ha ricevuto importanti interventi Pnrr per l’abbattimento delle barriere architettoniche», che «rappresenta un fiore all'occhiello di un quartiere che ha bisogno di presidi educativi» e che «accoglie alunni con bisogni educativi speciali e con svantaggi socio culturali».
Assente alla votazione il gruppo di Fratelli d’Italia. Il sindaco di Bagnoregio, Luca Profili, infatti, non ha “digerito” il fatto che la maggioranza avesse presentato degli emendamenti dopo l’inizio del consiglio, per giunta dopo una pausa, “contro il regolamento” ha detto, e ha abbandonato l’aula.
Nel suo discorso conclusivo, il presidente Romoli ha ribadito la volontà di difendere la rete scolastica provinciale e ha sottolineato come la Provincia di Viterbo, negli ultimi anni, abbia già sacrificato numerosi istituti scolastici per adattarsi ai criteri imposti dal piano regionale. Romoli ha ricordato che l’anno scorso tutte le forze politiche si erano unite in un fronte comune per proteggere istituti strategici, come quello di Grotte di Castro. «Siamo convinti che il nostro territorio abbia già dato molto - ha affermato - La Provincia di Viterbo non è più disponibile a sacrificare ulteriormente il proprio sistema scolastico per scelte regionali che favoriscono, in modo sproporzionato, le aree metropolitane e la Capitale».
Romoli ha inoltre rimarcato l’importanza di una partecipazione consapevole e responsabile dei consiglieri su un tema così cruciale per il futuro delle comunità locali e dei giovani. In chiusura, il consiglio provinciale ha confermato che il documento di riorganizzazione della rete scolastica sarà ora presentato alla Regione Lazio per l’approvazione finale.