Archiviata la tornata elettorale, che vedeva la Tuscia impegnata con le Europee e il rinnovo di 25 amministrazioni comunali, ieri il consiglio di Palazzo Gentili è tornato in aula.

Il parlamentino dell’ente di via Saffi è ripartito dalle comunicazioni del presidente Alessandro Romoli, fresco di riconferma al governo cittadino di Bassano in Teverina.

In prima battuta gli auguri di buon lavoro ai primi cittadini eletti o riconfermati con Romoli che ha anche sottolineato come «l’assemblea dei sindaci sia uno degli organismi della Provincia».

E a proposito di organizzazione e struttura della macchina amministrativa, al termine del consiglio provinciale, si è tenuta la capigruppo per fissare la data dell'incontro in cui saranno assegnate le varie deleghe ai consiglieri provinciali: lunedì 24 giugno. Deleghe dunque in arrivo mentre ancora non è stata delineata la maggioranza che governerà per i prossimi due anni né eletto il vicepresidente.

Anche se non sembrano profilarsi possibili scostamenti rispetto all’asse precedente.

Nelle comunicazioni il presidente Romoli ha riassunto le tematiche su cui sta lavorando l’ente: ampliamento discarica di Monterazzano, rinnovabili, geotermia e dimensionamento scolastico.

Problematiche del territorio che hanno portato spesso la Provincia in rotta di collisione con la Regione, con tanto di ricorsi al Tar da parte di Palazzo Gentili.

In particolare sull’ampliamento della discarica condizionato dall’utilizzo a servizio dell’intero Lazio, Romoli si è detto «sorpreso dalle reazioni del presidente della Regione Rocca. Stiamo operando solo nell’interesse di tutelare il territorio, al di là delle bandiere. Non c’è una questione di appartenenza».

Poi ricordando che «c’è linearità con l’operato svolto dalla precedente amministrazione Nocchi all’epoca della Regione a guida Zingaretti» ha ribadito che «la Provincia continuerà sul percorso tracciato e votato dall’assemblea consiliare».

Altro tema “bollente”: l’invasione, che sembra essere senza soluzione di continuità, di impianti per la produzione di energia da rinnovabili. Nonostante la Tuscia ospiti il 78% degli impianti del Lazio «stanno arrivando insediamenti importanti di pale eoliche tra Montefiascone, Viterbo, Celleno e Ischia di Castro».

«Rischiamo - ha rimarcato - che, tra settimane o mesi, non avremo più il paesaggio che è uno degli elementi che la Tuscia può offrire in materia di sviluppo turistico». Evidenziate anche le criticità in tema di viabilità collegate.

La Provincia, in entrambe le situazioni, ha espresso la propria contrarietà con impugnazioni davanti al Tar.

Stessa metodologia di intervento messa in campo contro i pozzi geotermici nel comprensorio di Caprarola.

E per quanto riguarda il dimensionamento scolastico, oggetto 15 giorni fa di un incontro con le realtà interessate, Romoli ha esortato il consiglio. «Dobbiamo rivedere l'assetto organizzativo delle scuole per riorganizzare le direzioni scolastiche sul territorio in modo di arrivare prima di settembre con una proposta puntuale e specifica su cui confrontarci con la Regione».