PHOTO
La presentazione della proposta di legge regionale finalizzata a incentivare lo smart working come strumento di ripopolamento dei piccoli comuni del Lazio. E’ stato questo l’oggetto dell’incontro istituzionale che si è tenuto giovedì pomeriggio presso la sede della Provincia di Viterbo, con Marco Colarossi, Consigliere Regionale del Lazio, il presidente Alessandro Romoli e numerosi rappresentanti dei Comuni del territorio. L’iniziativa punta a sostenere le imprese che attivano o agevolano il lavoro agile, favorendo così la permanenza e il ritorno della popolazione nei comuni con meno di 5.000 abitanti e nei centri storici di tutti i comuni, purché in calo demografico. «Il nostro obiettivo - ha detto Romoli - è garantire che ogni Comune disponga di strumenti adeguati per contrastare lo spopolamento e valorizzare il proprio patrimonio storico e culturale». Colarossi ha evidenziato come la progressiva riduzione del numero di rappresentanti locali abbia contribuito ad allontanare la politica dai cittadini, penalizzando le piccole realtà territoriali. «Dobbiamo riportare al centro dell’agenda politica il tema della rappresentanza e dell’autonomia dei piccoli comuni, promuovendo iniziative concrete per il loro sviluppo» ha affermato. Tra i punti chiave della proposta di legge, oltre agli incentivi per lo smart working, figurano misure per la rigenerazione urbana, il sostegno alle attività commerciali nei centri storici e il potenziamento dei servizi essenziali. Particolare attenzione durante l’incontro è stata riservata al tema scolastico, con l’obiettivo di garantire la presenza di istituti nei comuni con meno di 3.000 abitanti, riconoscendone il ruolo strategico nella tenuta del tessuto sociale e nella lotta allo spopolamento. Altro tema centrale del confronto è stato quello della cultura: si è discusso della necessità di diffondere in modo capillare spazi culturali e luoghi di aggregazione in tutti i comuni del Lazio, anche attraverso il sostegno regionale per la valorizzazione delle dimore storiche e degli edifici in disuso.