«Restituiremo alla città la chiesa di Santa Maria in Gradi, sarà visitabile entro il 2026». L’annuncio di Stefano Ubertini, rettore dell’Unitus, durante l’incontro nella sala Spinelli tenuto insieme a Mauro Rotelli, presidente della commissione Ambiente e Infrastrutture alla Camera, la soprintendente Margherita Eichberg, il capogruppo Fratelli d’Italia in Regione Daniele Sabatini, il prorettore Alvaro Marucci e la direttrice generale dell’ateneo Alessandra Moscatelli.
Un recupero reso possibile grazie al finanziamento del governo di 7,2 milioni, a cui vanno ad aggiungersi 1 milione e 200mila portati in dote dalla soprintendenza per un totale di 8,4 milioni di euro. «L’intervento sarà suddiviso in 3 stralci. Il primo relativo al consolidamento strutturale, da cantierare entro fine anno, permetterà di rendere visitabile la chiesa entro il 2026» spiega Ubertini. Tre anche le tranche del finanziamento statale: 2,4 milioni annui per quest'anno, stessa somma poi per il 2026 e anche per il 2027.
«L’intenzione è quella di farne uno spazio polifunzionale da fruire come luogo di incontro, piazza per esposizioni temporanee e performance teatrali. Insomma uno spazio a disposizione non solo di studenti ed accademici ma di tutta la città» dichiara il rettore. Un intervento di recupero che parte più di 20 anni fa, con un finanziamento ottenuto dalla soprintendente Eichberg.
«Nel 1994 la chiesa è stata oggetto di uno stanziamento da 10 miliardi di lire, con l’obiettivo di destinarla ad aula magna» racconta. Dopo un fermo di alcuni anni, «nel 2001 sono stati stanziati 3 milioni per le coperture, i prospetti e l’apparato decorativo. Ora la soprintendenza ha ripreso in mano l’intervento chiedendo 1,2 milioni. Attualmente è in itinere la verifica della vulnerabilità sismica che dovrebbe terminare a giugno». A fine mese, prosegue Eichberg «dovremmo concludere la navata per poi intervenire sulla parte del coro che resterà aperta e sarà a disposizione degli utenti della biblioteca. Ed entro fine anno saranno appaltati i lavori per ultimare il portico».
Oltre al consolidamento strutturale, l’intervento sulla chiesa prevede poi «la realizzazione delle opere di carattere edilizio, di impiantistica, illuminazione, acustica e arredi per renderla funzionale alle esigenze della comunità e del territorio» sottolinea il prorettore Marucci. «Il recupero della chiesa di Santa Maria in Gradi - afferma Rotelli - è uno degli obiettivi che ci siamo dati. Perché quando siamo stati eletti ci siamo trovati di fronte a tante incompiute». Il deputato poi sottolinea la strategia del governo per superare la problematica delle incompiute: «Ora si finanziano le opere che vengono presentate con una progettualità definita anche a livello di tempistiche». Rimarca quindi la valenza dell’intervento che aggiunge valore all'ateneo e «può essere una proposta per invertire la tendenza dello spopolamento dei giovani». E a proposito di tempistiche il consigliere regionale Sabatini, ricordando che «durante la cerimonia per il Giubileo il prorettore Marucci manifestava la necessità di sanare questa ferita», tiene a evidenziare: «Era il 26 luglio dello scorso anno, ora dopo soli 7 mesi siamo qui a illustrare l'intervento di recupero che sarà realizzato con i 7,2 milioni di fondi governativi».
Parla di «risultato eccellente» la direttrice generale Moscatelli che mette in risalto anche il fatto che «un luogo che un tempo è stato di detenzione diventi ora una sorta di agorà, uno spazio di aggregazione per far diventare Viterbo città universitaria a tutti gli effetti».
In sala, ad assistere alla conferenza, anche i consiglieri comunali di Fratelli d'Italia Laura Allegrini, Gianluca Grancini, Matteo Achilli e il sindaco di Civita Castellana Luca Giampieri.
«S. Maria in Gradi, chiesa restituita alla città entro il 2026»
L’annuncio del rettore Stefano Ubertini sull’intervento da 7,2 milioni di fondi statali. Rotelli: «Era uno dei nostri obiettivi, sanare le tante incompiute sul territorio»
11 febbraio, 2025 • 23:00