TARQUINIA –  Il fiume Mignone ha di nuovo rotto gli argini. L’incessante pioggia della giornata di mercoledì ha ingrossato il corso d’acqua che attraversa il territorio di Tarquinia e nella serata di mercoledì 12 marzo 2025 il fiume ha straripato negli stessi punti di rottura dei giorni scorsi.

Uno scenario più contenuto, rispetto a quello di un mese fa, che tuttavia ha generato preoccupazione e nuovi danni. L’area più colpita dall’esondazione è stata ancora una volta la valle di Montericcio, dove i campi agricoli sono stati allagati, con conseguenti danni alle coltivazioni e alle attività produttive della zona.

L’allarme è stato lanciato nella tarda serata di mercoledì con l’immediato intervento dei volontari Aeopc, attivati dalla Sala operativa regionale, della Polizia locale del comandante Nicola Fortuna e dell'Autorità idraulica della Regione Lazio (Polizia idraulica fluviale). Il sindaco Francesco Sposetti è rimasto in contatto con gli operatori che lo hanno aggiornato sull’evolversi della situazione. 

In via precauzionale sono state fatte evacuare alcune abitazioni, a rischio allagamento con l'acqua che stava arrivando a ridosso delle strutture. 

I livelli del fiume nella tarda notte hanno registrato situazioni di rientro, ma i volontari Aeopc sono rimasti operativi per le attività di monitoraggio.

AREA DI MONTERICCIO SORVOLATA CON I DRONI

Nella giornata di oggi i volontari Aeopc sono tornati a Montericcio con la squadra Droni del coordinamento regionale Aeopc Italia per fare il punto della situazione dall'alto. «Un grazie speciale ai piloti dell'Ase Squadra ecologica di Soriano nel Cimino per il grande lavoro svolto con il drone in contatto diretto con la sala operativa regionale», afferma Alessandro Sacripanti.

Sul posto anche Alfonso Superchi della Protezione civile del comune di Allumiere per il supporto all'Unità operativa mobile.

TOSONI: SERVONO INTERVENTI STRUTTURALI

«Ancora una notte difficile per la valle di Montericcio. A pochi giorni dalla precedente alluvione, il fiume Mignone ha nuovamente rotto gli argini allagando i campi a danno delle aziende agricole – afferma il consigliere comunale d’opposizione Alberto Tosoni – Una situazione ormai ricorrente, che dimostra come non si possa più parlare di emergenze sporadiche, ma di una fragilità idraulica cronica che necessita di risposte concrete».

«Non possiamo più limitarci a gestire le emergenze senza una strategia di lungo periodo – sottolinea Alberto Tosoni –. Il territorio paga il prezzo di una manutenzione insufficiente, eppure le soluzioni esistono: servono interventi strutturali, e servono ora. Per questo continuerò a fare da portavoce delle istanze della comunità presso la Regione Lazio, affinché si passi finalmente dalle parole ai fatti»

NECESSARIO UN PIANO STRAORDINARIO DI MANUTENZIONE E SICUREZZA IDRAULICA

Il Comune ha già attivato le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità, ma non basta: la competenza sulla gestione del fiume è regionale, e la responsabilità di garantire la sicurezza del territorio ricade sugli enti preposti, in primis la Regione Lazio.

«È il momento di agire con decisione – afferma Tosoni - attraverso: interventi urgenti per il ripristino e il consolidamento delle sponde, già indebolite dalle precedenti alluvioni; manutenzione costante dell’alveo, per evitare che detriti e vegetazione ostruiscano il deflusso delle acque; un piano strutturato di mitigazione del rischio idraulico, con opere ingegneristiche in grado di ridurre l’impatto delle piene sul territorio circostante; risarcimenti adeguati e tempestivi per agricoltori e imprese colpite, affinché non siano lasciati soli a fronteggiare le conseguenze di eventi prevedibili».

«La Regione non può più rinviare questi interventi – prosegue Tosoni –. Gli agricoltori e i residenti di Montericcio non possono continuare a subire danni ogni volta che piove intensamente. È ora che la questione venga affrontata con urgenza dalle istituzioni competenti».

UN TERRITORIO CHE HA BISOGNO DI RISPOSTE IMMEDIATE

Il settore agricolo di questa zona è un’eccellenza del territorio, ma senza adeguate misure di protezione rischia di essere compromesso irrimediabilmente. Ogni esondazione porta alla perdita di raccolti, danni strutturali e interruzioni della viabilità, con conseguenze che vanno ben oltre le singole aziende e si ripercuotono sull’intera economia locale.

«Non possiamo più permettere che il fiume Mignone venga lasciato senza manutenzione – conclude Tosoni –. Chiedo alla Regione di mettere in campo un piano concreto di prevenzione e sicurezza idraulica, e mi farò carico di portare avanti questa battaglia con forza. Gli agricoltori e i cittadini di Montericcio meritano risposte, e le meritano adesso».

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