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No allo spostamento in viale Trento. Scontro in aula sul trasferimento di 14 classi dal plesso scolastico dell’Ellera - interessato da lavori Pnrr - in un edificio di viale Trento. A rappresentare in aula le preoccupazioni delle famiglie sia il consigliere di Fratelli d’Italia Matteo Achilli sia la consigliera del Pd Alessandra Troncarelli che, nel corso di precedenti incontri, hanno raccolto i dubbi e le istanze delle delegazioni dei genitori. Il nodo focale è la zona in cui è stata individuata la sede per il prossimo anno scolastico. Viale Trento è una delle aree, che insieme ad alcune zone del centro, è emblema del degrado sociale e urbano che tiene in ostaggio Viterbo. «Come si può pensare di trasferire 250 bambini in una zona pressoché abbandonata, molto trafficata anche dagli autobus e con una situazione sociale che desta preoccupazione?» ha chiesto Achilli nella sua interrogazione rivolta agli assessori all’Istruzione Alfonso Antoniozzi e ai Lavori pubblici Stefano Floris. Sul discorso viabilità sarebbe dovuto intervenire l’assessore Emanuele Aronne, il quale era però impegnato in contemporanea con un convegno in sala Regia. A inasprire una questione già delicata l’invio ieri, da parte della dirigenza scolastica dell’Ellera, della comunicazione alle famiglie del trasferimento. A fronte di tale atto ufficiale della scuola, il meloniano ha chiesto lumi sul contratto di locazione dello stabile di viale Trento: «è già stato firmato?». «Non è stato firmato alcun contratto d’affitto» la replica di Antoniozzi che, oltre a dichiarare di essere «rimasto sorpreso nel ricevere un atto ufficiale dalla dirigenza scolastica, perché non c’è ancora un contratto», ha poi tenuto a ripercorrere alcuni dei passaggi amministrativi che hanno portato allo stabile di viale Trento. A iniziare dalla manifestazione d’interesse a cui hanno risposto due privati proponendo uno un edificio in via Cardarelli e l’altro l’edificio nel viale della stazione. Improponibile il primo, in quanto l’offerta del proprietario prevedeva un contratto di affitto quinquennale, in ballo vista la cubatura richiesta e la necessità di poterne fruire in tempi brevi è rimasto solo quello di viale Trento. «Allo stato dei fatti nessuno di noi tifa per viale Trento ma è l’unica struttura che può essere utilizzabile in tempi brevi» ha rimarcato il titolare dell’Istruzione per poi aggiungere «a meno che l’opposizione non abbia da proporre soluzioni subito percorribili».
Frase che ha fatto insorgere la minoranza che ha anche lamentato il ritardo con cui si è mossa l’amministrazione. Critica a cui Antoniozzi ha replicato: «Abbiamo allungato i tempi proprio sulla scorta del confronto con le famiglie. Siamo in ritardo perché fino all’ultimo cercato una soluzione alternativa». E sulla viabilità ha dichiarato che l’assessore Aronne e gli uffici stanno ragionando sulla possibile istituzione del senso unico. A dare poi di nuovo fuoco alle polveri delle rimostranze della minoranza, la frase iniziale dell’intervento di Stefano Floris. L’assessore ai Lavori pubblici, infatti, ha stigmatizzato il fatto che la precedente amministrazione, pur avendo previsto un progetto di sistemazione di 5 scuole, che vedeva coinvolti oltre 2000 bambini, «non abbia pensato a soluzioni alternative». Pressoché scontata la replica giunta da Fratelli d’Italia, anche se fuori microfono: «Dopo i progetti e i soldi dovevamo predisporvi pure le alternative». «E comunque pensavamo di avere tempo per farlo» ha aggiunto Laura Allegrini, capogruppo dei meloniani - e precedente assessore al settore ora guidato da Floris - riferendosi alla caduta della giunta Arena.
Tornando su viale Trento Floris ha dichiarato: «La vicinanza dello stabile alla stazione non la vedo come una criticità. Anzi, il fatto che ci sia vita e affluenza di persone è positivo nell’ottica di una riqualificazione dell’area». Per poi far presente che proprio all’inizio del viale della stazione «tra un paio di settimane sarà avviato il cantiere per la realizzazione di un parcheggio». A fronte delle risposte degli assessori, la consigliera Pd Troncarelli sottolineando che «a noi sta a cuore principalmente la salvaguardia dei bambini» e visto che «ancora si domanda se ci sono soluzioni alternative» ha chiesto che il Comune, nei prossimi confronti, «coinvolga tutte le famiglie interessate e non solo le delegazioni». Ha quindi focalizzato l’attenzione su precisi requisiti «qualora viale Trento fosse l’unica e ultima soluzione» chiedendo di «avere garanzie dal Comune sull’idoneità dell'edificio, sulla sicurezza pubblica e sulla viabilità». Al dibattito in aula hanno presenziato alcune delegazioni delle famiglie interessate dallo spostamento.