Rifiuti, un “ponte” lungo 5 anni. L’appalto “provvisorio”, il primo della durata di un anno rinnovato poi di 6 mesi in 6 mesi dalle amministrazioni che si sono succedute a Palazzo dei Priori, è giunto ora alla settima proroga. Le scadenze semestrali erano fissate a marzo e a settembre, termine quest'ultimo che ha coinciso proprio con i giorni in cui l’attenzione della città era tutta rivolta alla Macchina e alla festa di Santa Rosa. Un “ponte” oneroso che costa un milione di euro al mese, in attesa della gara pluriennale che dovrà individuare l’azienda a cui affidare il nuovo servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani e dell’igiene urbana. Un contratto che vale 76 milioni di euro per la durata di 4 anni, un esborso da più di un milione e mezzo al mese. Il bando per l’appalto pluriennale - che aveva subito rallentamenti anche a seguito delle osservazioni dell’Anac sulle linee guida - è stato pubblicato nel marzo di quest’anno e sarebbero 11 le ditte che si sono fatte avanti. Da giugno è al lavoro la commissione esaminatrice ma sembra che i tempi dell’attività di valutazione delle proposte arrivate si prospettino lunghi e laboriosi. Per questo l’amministrazione Frontini è dovuta ricorrere a un’ulteriore proroga dell’appalto ponte a Viterbo Ambiente, la cui scadenza è attualmente fissata al 31 dicembre per una spesa complessiva di circa 4 milioni. Salvo si arrivi all’aggiudicazione del pluriennale prima di fine anno. Ma le verifiche sugli adempimenti e sulla documentazione presentata dalle ditte interessate a ottenere l’affidamento di un servizio così delicato, e milionario - vale 19 milioni l’anno -, sono piuttosto complesse, richiedono la massima attenzione, e il Comune potrebbe ritrovarsi a dicembre a dover proseguire il rapporto contrattuale in corso con Viterbo Ambiente, per evitare l’interruzione di pubblico servizio. Nel caso si tratterebbe della sesta proroga firmata dall’amministrazione Frontini. Ma la vicenda del nuovo appalto pluriennale è, come purtroppo spesso accade nella nostra città, una questione annosa visto che le indicazioni sulle linee guida risalgono all’epoca di Michelini sindaco. Da allora i “tentativi” di dare una svolta decisiva alla questione rifiuti non sono giunti a definizione, dando il via alla “catena di Sant’Antonio” delle proroghe.