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Le eccellenze regionali del gusto tornano protagoniste con la terza edizione di Assaggi, il Salone dell’enogastronomia laziale in programma a Viterbo dal 18 al 20 maggio, presentato questa mattina nella Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano, sede della Camera di Commercio di Roma.
«La filiera agroalimentare del Lazio vanta riconosciute eccellenze, che trovano fondamento in una tradizione millenaria: gli olii, il pane e i formaggi, le birre artigianali, ma anche i vini e le carni si attestano ai più alti livelli di qualità nazionale – ha dichiarato il presidente della Camera di commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti - Il settore agroalimentare, a Roma e nel Lazio, conta circa 45mila imprese tra agricoltura e industrie alimentari e si arriva a oltre 100mila considerando anche commercio alimentare e ristorazione. Assaggi rappresenta una preziosa occasione per valorizzare il nostro ricco patrimonio enogastronomico, promuovere l’incontro tra cibo di qualità e turismo e favorire l’incontro tra imprese e consumatori. Per queste ragioni la Camera di Commercio di Roma sostiene convintamente la manifestazione».
«Dopo il successo delle prime due edizioni, - ha illustrato il presidente della Camera di commercio di Rieti Viterbo, Domenico Merlani - Assaggi porta di nuovo a Palazzo dei Papi e in Piazza San Lorenzo, cuore storico del capoluogo della Tuscia, le migliori espressioni gastronomiche del Lazio attraverso esposizioni, degustazioni e appuntamenti di vario genere per far conoscere la vasta offerta di gusto e sapori che una regione estesa e dalle diversificate caratteristiche territoriali e culturali è in grado di proporre. Un appuntamento ormai consolidato che punta alla scoperta del territorio dal punto di vista turistico attraverso la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche locali».
La sindaca Frontini ha sottolineato che «in pochi anni Assaggi si è trasformato in un punto di riferimento per il nostro territorio, un’opportunità imprescindibile per mettere in risalto e scoprire le tantissime eccellenze della Tuscia».
Oltre 60 imprese partecipanti ad Assaggi 2024 sono pronte ad accogliere buongustai e addetti ai lavori per esporre e presentare sia le loro produzioni classiche che quelle innovative, nate per rispondere alle sfide di un mercato in continua evoluzione. Una ricchezza ampia e articolata di sapori e profumi, saperi e tradizioni, grazie ai migliori artigiani dell'enogastronomia e alle aziende virtuose che si impegnano nei territori, ogni giorno, per dare valore alla cultura dell’alimentazione. Ai professionisti del Food&Beverage, in aggiunta all'accesso al Salone durante l’apertura al pubblico del sabato e della domenica, è riservata la giornata di lunedì 20 maggio.
L’area espositiva è allestita nelle sale del Palazzo dei Papi ma Assaggi si estende anche negli spazi dell’adiacente Cersal (Centro di Ricerche per la Storia dell’Alto Lazio), dove hanno sede le degustazioni guidate e i panel dedicati all’olio e al vino, e nella tendostruttura in Piazza San Lorenzo. Qui si susseguono gli incontri con ospiti di prestigio, show cooking, presentazioni di libri, laboratori sensoriali e talk organizzati in collaborazione con Agro Camera. Sempre in Piazza San Lorenzo, anche quest’anno spazio alle attività didattiche per i più piccoli a cura di Slow Food Viterbo e Tuscia.
Il taglio del nastro è in programma sabato 18 maggio alle 10 con Max Mariola, chef e conduttore televisivo, mentre nella serata di domenica 19 la chiusura con lo show cooking e la presentazione del libro di Ruben Bondì, giovane talento della cucina italiana. Nel mezzo, una serie di appuntamenti con chef, imprenditori, giornalisti specializzati e progetti speciali. Con Assaggi torna anche Fuori Assaggi, il suo “fuori salone” con iniziative collaterali che offrono ulteriore approfondimento sull'agroalimentare del Lazio. Per l’occasione, dal 15 al 20 maggio le imprese del territorio organizzano - a Viterbo e nei centri della provincia - un ricco calendario di cene a tema, degustazioni ed eventi, tutti incentrati sulla cultura e sul patrimonio enogastronomico regionale.