CIVITAVECCHIA – La parola torna finalmente ai soci. Dopo anni di incertezze, ricorsi e commissariamenti, l’Università Agraria di Civitavecchia si prepara a voltare pagina.

Domenica 13 e lunedì 14 aprile si svolgeranno le elezioni per il rinnovo degli organi direttivi dell’ente, e questa volta senza alcun giudizio pendente. A mettere la parola fine alla lunga querelle giudiziaria è stata una sentenza netta del Tribunale di Civitavecchia, che ha rigettato l’ultimo ricorso presentato da Ercole Di Giorgio, Serena Anniballi, Damiria Delmirani e Daniele De Paolis contro la delibera commissariale che aveva approvato l’indizione delle elezioni.

I ricorrenti contestavano la legittimità della procedura elettorale, sostenendo che il commissario non avesse i poteri per procedere all’indizione del voto e chiedevano in via d’urgenza la sospensione del provvedimento. Il giudice, però, ha ritenuto le loro doglianze infondate sotto diversi profili. In particolare, il Tribunale ha confermato che il commissario straordinario Franco Barlafante, nominato proprio per traghettare l’ente fuori dalla fase di stallo, aveva pieno titolo ad approvare il nuovo regolamento elettorale e a fissare la data delle consultazioni. La sua attività è stata ritenuta conforme sia al mandato ricevuto sia allo statuto dell’ente, e non sono emersi vizi tali da giustificare un blocco delle elezioni.

Nella sentenza si sottolinea inoltre come i ricorrenti non abbiano fornito elementi idonei a dimostrare un pregiudizio concreto e attuale derivante dalla convocazione del voto, né abbiano chiarito quale sia il reale interesse a vedere annullata la procedura. Una censura, quella ricorrenti, che il giudice definisce priva di fondamento e tale da non giustificare alcun intervento inibitorio da parte del Tribunale.

Si torna quindi al voto in un clima che, sebbene ancora attraversato da forti contrapposizioni, ha finalmente un perimetro chiaro e condiviso. A contendersi la guida dell’Agraria saranno due candidati alla presidenza: Pasquale Marino e Menotti Demichelis.

I soci dell’Università Agraria saranno chiamati a scegliere non solo un presidente, ma un intero gruppo dirigente che dovrà occuparsi di temi cruciali per il territorio: dalla gestione dei terreni collettivi alla valorizzazione del patrimonio ambientale, fino alla promozione di progetti legati all’agricoltura sostenibile e all’economia rurale.

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