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VERONA – “Una bottiglia su cinque nel mondo parla italiano”: con queste parole, l’eurodeputata Antonella Sberna (Fratelli d’Italia/ECR) ha sottolineato il peso del vino italiano a livello globale durante l’inaugurazione di Vinitaly a Verona. La vicepresidente del Parlamento Europeo ha evidenziato come questo settore rappresenti non solo un’eccellenza produttiva, ma anche un simbolo culturale da tutelare e promuovere. Al centro del dibattito, il nuovo “pacchetto vino” presentato dalla Commissione Europea.
Secondo Antonella Sberna, grazie al lavoro di coordinamento del commissario europeo per l'agricoltura Hansen, la proposta rappresenta una base di valore su cui lavorare offrendo al Parlamento l’opportunità di intervenire in modo costruttivo. “Saremo al lavoro nelle commissioni competenti – ha dichiarato – per migliorarla insieme agli operatori del settore”.


Il comparto vinicolo, ha ricordato l’eurodeputata, non è solo economia: è storia, cultura e qualità, ed è fondamentale che l’Unione Europea lo riconosca e lo sostenga, soprattutto in un momento in cui le sfide globali impongono nuove strategie di valorizzazione e difesa del settore. Il Salone internazionale dei vini e dei distillati, quest’anno dal titolo 'The Reason Wine', è alla 57esima edizione e raccoglie circa 4mila aziende in 18 padiglioni. Assieme alla vicepresidente Sberna, sono intervenuti il presidente di Verona Fiere, Federico Bricolo, il sindaco Damiano Tommasi, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Inoltre, al Vinitaly sono presenti i componenti del Governo italiano, ovvero i ministri Lollobrigida, Urso, Ciriani, collegato via video Tajani, oltre i commissari europei Hansen e Várhelyi.
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