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Cantiere in standby in piazza del Comune. Un fermo dovuto alla piccola voragine che si è aperta venerdì, durante i lavori di ripavimentazione per la sostituzione dei sampietrini con i lastroni di peperino, che ha portato al rinvenimento di un cunicolo nel sottosuolo. Stop dunque alla seconda fase dell’intervento che avrebbe portato al completamento del progetto.
Da lunedì sul posto si stanno eseguendo delle indagini per capire la natura del ritrovamento. Da un primo esame, effettuato da un archeologo incaricato dal Comune, il tunnel sarebbe parte di un antico sistema fognario risalente a fine Ottocento a servizio degli edifici della piazza.
«Si tratta di una fognatura larga circa 50 centimetri e profonda quasi un metro, comunque la Soprintendenza ha chiesto di rimuovere un’altra piccola porzione di pavimentazione per avere certezza sull’origine e sulla datazione del manufatto». La richiesta è arrivata dalla Soprintendenza durante il sopralluogo effettuato ieri.
Come spiegato dall’assessore ai Lavori pubblici Stefano Floris «l’intervento della Soprintendenza era già previsto perché rientra nella normale prassi quando si devono eseguire dei lavori nel centro storico». E come era già avvenuto anche durante la prima tranche dell’intervento di riqualificazione. In quel caso, la ricerca degli archeologi era durata una decina di giorni. Oltre a ‘investigare’ in maniera più approfondita sul cunicolo, l’attenzione dei tecnici della Soprintendenza si starebbe concentrando anche sull’area circostante «per verificare la presenza di un cimitero medievale collegato alla vicina chiesa di Sant’Angelo in Spatha». Cimitero «di cui si trova cenno in diversi testi storici - ha aggiunto l’assessore - ma sul quale ci sono pochi riferimenti dal punto di vista della documentazione».
L’ipotesi, su cui si sta indagando a livello archeologico, della presenza di un’area cimiteriale in loco potrebbe essere suffragata dalla storia. Era infatti prassi, in epoca medievale, che nei pressi delle chiese si inumassero i defunti. Una testimonianza in tal senso è costituita dal cimitero esistente al Colle del Duomo, l’unico al momento di cui si ha contezza a Viterbo.
Ovviamente, l’ampliamento dell’area interessata dalle indagini della Soprintendenza comporterà dei ritardi nella tabella di marcia prevista per il prosieguo dei lavori e della chiusura del cantiere in piazza del Comune mettendo a rischio le festività natalizie in centro, con il posizionamento altrove dell’albero e le eventuali iniziative da predisporre. Sarebbe il secondo anno consecutivo che ciò accade, sempre a causa dell’intervento di riqualificazione. Sulle tempistiche per la ripresa dei lavori, come è naturale che sia, l’assessore Floris non si sbilancia.
«Difficile oggi prevedere quando i lavori potranno ripartire. Tutto dipende dai risultati delle indagini archeologiche. Se non emergeranno ritrovamenti importanti, l’intervento sulla piazza potrà riprendere in maniera spedita. Qualora invece venissero alla luce emergenze archeologiche interessanti, va cambiata la strategia per adeguarla alle mutate condizioni». Il programma iniziale dei lavori prevedeva che «il cantiere dovesse esaurirsi entro dicembre, al massimo nella prima quindicina di gennaio».
Oggi piazza del Comune sarà nuovamente teatro di un ulteriore sopralluogo.