Formazione, inclusione e autonomia: sono questi gli obiettivi del progetto dedicato alla Via Francigena che ha coinvolto nove tra ragazze e ragazzi del centro polivalente “Arcipelago” di Viterbo e dell’associazione Eta Beta Sorrisi che Nuotano, in collaborazione con Promotuscia e il Comune di Viterbo.

Il percorso a cui hanno preso parte i giovani ha visto la partecipazione ad un corso formativo volto ad acquisire competenze in merito alla Via Francigena: al termine del progetto i ragazzi e le ragazze andranno ad affiancare il personale di servizio presso l’ufficio turistico dello spazio pensilina al Sacrario per l’accoglienza dei pellegrini in arrivo nella città dei papi.

Oggi pomeriggio all’interno della Sala Regia di Palazzo dei Priori a Viterbo si è svolta la cerimonia di premiazione dei partecipanti, che hanno ricevuto uno zainetto, una maglia, un badge personalizzato con il proprio nome, una bandiera tricolore e un attestato di merito.

Presenti la sindaca Chiara Frontini, l’assessore Katia Scardozzi, la consigliera comunale delegata alla Via Francigena e al Giubileo 2025 Alessandra Croci, la consigliera Alessandra Troncarelli e anche Iolanda Del Villano di Alicenova e Chiara De Santis, che hanno tenuto i seminari con i giovani.

«Una delle caratteristiche del progetto è che i beneficiari siano parte attiva della società e abbiano un ruolo significativo per la stessa – ha spiegato Chiara De Santis – Con i ragazzi abbiamo percorso tutti i punti significativi della Francigena in città e vogliamo che essa rappresenti una possibilità di benessere di comunità, dove loro possano avere una partecipazione attiva».

Come ricordato durante la cerimonia, l’idea proviene da fondi stanziati dalla Regione Lazio, che aveva previsto 750mila euro per la costituzione di ognuno dei quattro centri polivalenti sul territorio. Da qui è nato “Arcipelago” e successivamente il progetto si è ampliato andando a riguardare anche la Via Francigena.

«Fare in modo che la Francigena sia alla portata di tutti, conosciuto e accessibile a ogni pellegrino, indipendentemente dal mezzo con cui arriva o dalle sue abilità, rappresenta un punto centrale per la nostra amministrazione – ha sottolineato la sindaca Frontini – A questo concetto si riallaccia l’esperienza formativa e professionalizzante che abbiamo proposto, che punta a coniugare formazione, inclusione e autonomia».