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«Il clima dentro il Sodalizio non è propriamente teso ma ci sono alcuni problemini da risolvere e noi andiamo avanti». Il presidente Massimo Mecarini sintetizza così l’attuale situazione creatasi dentro il Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa da sabato. L’occasione è stata la riunione dell’assemblea per votare la modifica dello statuto interno per abrogare il limite dei due mandati per i cinque consiglieri del direttivo e l’abbassamento a 55 anni (da 60) l’età massima per trasportare la Macchina di Santa Rosa.
Su questi due punti il sì è passato praticamente all’unanimità e, ora, l’assenza di limiti di mandato equiparano il direttivo al presidente e al capofacchino. Segno, questo, che la vera materia del contendere del futuro prossimo del Sodalizio sarà tutta quella sul nuovo capofacchino. Il malore di Sandro Rossi che ha portato Luigi Aspromonte (il “capotrasporto” e non capofacchino, come ha tenuto ad autodefinirsi lo stesso Gigi in in segno di rispetto per Rossi) a guidare la prima uscita di Dies Natalis, è stato il là per uno scossone evidente dentro il Sodalizio. Da una parte Sandro Rossi, capofacchino in carica, che ambirebbe a essere confermato ma la salute, ovviamente, viene prima di tutto. Dall’altra Luigi Aspromonte, che si candiderà con certezza a succedergli. «L’elezione del nuovo capofacchino la faremo agli inizi dell’anno prossimo – dice Mecarini – e staremo a vedere cosa succederà. Di sicuro so che ci sarà Luigi Aspromonte che si candiderà, per il resto poi lo vedremo quando sarà il momento. Il clima non è teso ma ci sono dei problemini da risolvere e noi andiamo avanti». La testa è ora ai tre eventi che coinvolgeranno il Sodalizio entro la fine dell’anno. «Il 6 novembre faremo la messa dedicata ai facchini defunti a Santa Rosa, il 23 novembre ci sarà il pranzo sociale e il 15 dicembre ci sarà la festa del socio con la consegna delle targhe e spettacoli d’arte varia per scambiarci gli auguri di Natale». Sull’esito dell’assemblea Mecarini commenta che «le due votazioni sono passate quasi all’unanimità. La fine dei limiti di mandato permettono di ristabilire la parità di trattamento, che prima non era prevista, tra direttivo, presidente e capofacchino. Per approvare la modifica dello statuto è necessario il voto dei due terzi dei soci effettivi presenti all’assemblea: entrambe le proposte sono state votate con pochissimi voti contrari».
In soldoni Massimo Mecarini farà, da qui alla votazione del nuovo capofacchino, che dovrebbe svolgersi a febbraio 2025, da garante per l’unità interna del Sodalizio che, come la storia dell’associazione insegna, spesso è stata a rischio. La pluriennale funzione di gestione di Mecarini dovrebbe e potrebbe bastare per evitare la spaccatura del Sodalizio in due correnti.