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FIUMICINO – La crisi demografica si sente anche qui. In un Comune giovane e in espansione come Fiumicino, il numero di nuovi nati continua a diminuire. Nel 2023, ultimo dato ufficiale secondo le elaborazioni ISTAT, i residenti venuti al mondo sono stati 856, contro gli oltre 1.200 di un decennio fa. Un calo netto, che mette in luce una dinamica ormai comune a tutto il Paese.
In un territorio con circa 17.986 donne tra i 15 e i 49 anni, la natalità si attesta a 47,6 nati ogni mille donne in età fertile, un dato che riflette le difficoltà sempre più diffuse legate alla scelta di mettere al mondo un figlio.
Il quadro nazionale non è più roseo: l’Italia ha toccato nel 2023 il minimo storico nel tasso di fecondità totale, sceso a 1,21 figli per donna, e l’età media al primo parto ha raggiunto i 32,5 anni, mentre quella generale delle madri si attesta a 33,1 anni. Si tratta di un trend in continua evoluzione negativa, con donne che decidono di diventare madri sempre più tardi, spesso frenate da precarietà lavorativa, mancanza di sostegni, carichi economici e instabilità abitativa.
A fronte di questi numeri, però, qualcosa si muove anche a livello locale. Nel 2024, il Comune di Fiumicino ha ottenuto l’accreditamento regionale per tutti gli otto asili nido comunali, un traguardo che permette alle famiglie residenti di accedere al bonus nido regionale. L’iniziativa, promossa dalla Regione Lazio, prevede il rimborso totale o parziale della retta per la frequenza ai nidi per bambini tra i 3 e i 36 mesi. Un aiuto concreto che si accompagna all’introduzione di nuove fasce ISEE per il triennio 2024/2026, con un aumento della soglia massima per l'accesso ai servizi educativi. L’assessore alle Politiche sociali del Comune, Monica Picca, ha sottolineato l’importanza di questa misura, dichiarando che si tratta di «un sostegno alle famiglie che riduce la vulnerabilità sociale ed economica del territorio».
Queste agevolazioni non sono solo un aiuto economico, ma rappresentano un primo passo verso la costruzione di una rete di servizi stabile e inclusiva, capace di accompagnare le famiglie nelle scelte legate alla genitorialità. Un’azione importante, specie in un momento in cui la denatalità rischia di avere impatti strutturali: meno bambini significa meno classi, meno futuro e più squilibri demografici.
Il fenomeno riguarda tutta l’Italia, ma si declina con particolare evidenza anche in aree urbane attive come Fiumicino. Se non si interviene, anche i territori più dinamici rischiano nei prossimi anni un progressivo invecchiamento della popolazione, una riduzione del ricambio generazionale e difficoltà nella gestione dei servizi scolastici e sanitari.
Rilanciare la natalità non è semplice, ma è possibile partire da qui: da chi ha deciso di restare o trasferirsi a Fiumicino per costruire il proprio futuro. Garantire servizi educativi di qualità, sostegni economici mirati e una vera politica per l’infanzia può fare la differenza.