CERVETERI - Il Granarone si tinge di rosso per la Giornata nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma che si celebrerà nella giornata di domani. Una giornata in cui Ail, associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma spiega i progressi portati avanti da medici e ricercatori nel campo dei tumori del sangue e come poter essere ancora più vicini ai malati ematologici, adulti e bambini. «Si tratta di un gesto simbolico ma fatto con il cuore - ha spiegato il consigliere comunale e delegata alla promozione di attività a sostegno delle associazioni che promuovono la ricerca scientifica, Adele Prosperi - Come istituzione cittadina vogliamo lanciare un messaggio importante a tutti i pazienti che stanno combattendo contro la malattia ematologica: non siete soli in questa battaglia! Chiaramente sono cosciente che non sarà illuminando un luogo simbolo della città che si allevieranno le sofferenze, ma l’auspicio è che questo possa rappresentare per ognuno di loro un segnale di vicinanza e affetto e che presto il lavoro dei tantissimi medici e ricercatori che ogni giorno studiano e operano in tutto il mondo possa portare i frutti sperati, possa portare finalmente ad una cura». La giornata è promossa da Ail che da oltre 50anni opera sul territorio nazionale grazie all'attività di 81 sezioni provinciali che collaborano in stretto rapporto con i centri di ematologia. L'associazione finanzia il gruppo italiano malattie ematologiche dell'adulto, collabora a sostenere le spese per il funzionamento dei centri di Ematologia e di trapianto, realizza case di accoglienza, organizza servizi di cure domiciliari, promuove seminari interattivi per i pazienti, realizza scuole e sale gioco in ospedale, promuove la formazione e l'aggiornamento professionale di medici, biologi, infermieri e tecnici di laboratorio. «L’occasione – ha concluso la delegata – mi è gradita per rinnovare l’appello a tutta la cittadinanza a sostenere sempre le attività di raccolta fondi per la ricerca scientifica. Perché sostenendo la Ricerca, su qualsiasi malattia, possiamo accendere ogni giorno una nuova speranza».

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