TOLFA - "La cosa più bella di questo 25 aprile? Le decine di giovani delle Olimpiadi della cultura che hanno intonato nella piazza di Tolfa, Bella Ciao. Dopo 25 anni. Il giovanissimo presidente dell’associazione che mi ha stretto la mano, ringraziandomi per le parole che ho rivolto loro. Siete una bella speranza per il futuro". Si apre così l'intervento della consigliera comunale di opposizione e segretaria del Pd di Tolfa, Sharon Carminelli, la quale è rimasta piacevolmente colpita dai giovani talenti presenti a Tolfa e che hanno partecipato alla celebrazione promossa dall'amministrazione comunale per ricordare la Festa della Liberazione. La Carminelli poi ha letto davanti al Monumento dei caduti il suo intervento.

"Mi rivolgo in particolare ai più giovani e alle più giovani. A chi cresce in un mondo complesso, in un tempo che spesso scoraggia la speranza. Non abbiate paura di pensare, di dissentire, di costruire. Cercate nella memoria la forza per immaginare il futuro. Le storie delle partigiane e dei partigiani non sono soltanto ricordi: sono esempi di coraggio, di determinazione, di responsabilità. Studiate, disobbedite, unitevi. Non lasciatevi spegnere. Non accettate il mondo così com’è. Fatelo a pezzi, se serve, e ricostruitelo più giusto. Leggete le storie dei partigiani, delle partigiane. Non sono eroi lontani: sono specchi, sono modelli. Sono la prova che resistere è possibile, anche quando sembra impossibile. E allora, oggi più che mai, il 25 aprile non è solo una data. È un impegno. È una scelta.

È una posizione. In una società che cancella i deboli, i diversi, i lenti, resistere significa mantenere umanità, pensiero, empatia. È un atto rivoluzionario. E come scrisse Pier Paolo Pasolini: 'Essere umani è la vera rivoluzione'. Scegliamo da che parte stare. Resistiamo. W la libertà. W l’Italia antifascista. W la pace”. La consigliera comunale di opposizione di Tolfa Sharon Carminelli, poi, condivide con tutti un suo ricordo famigliare di "donne che hanno avuto il coraggio di oensare e di lottare". "Durante il fascismo, i genitori di mia nonna, furono aggrediti nella loro stessa casa - sottolinea la consigliera comunale e segretaria del Pd di Tolfa, Sharon Carminelli - non avevano commesso alcun reato: erano socialisti, antifascisti. Questo bastava per essere perseguitati. I fascisti entrarono con la violenza. Sua madre fu spogliata, umiliata, lasciata seduta su una sedia. Suo padre fu picchiato con tale ferocia che non poteva più essere toccato: per spostarlo, fu necessario sollevarlo con un lenzuolo. Fu poi arrestato e portato in prigione. La domenica successiva, il parroco del paese – usò quell’episodio durante l’omelia, come ammonimento. Disse che “di quelli lì” si sarebbe presa la chiave e gettata in mare. Una predica che sapeva di minaccia, di complicità, di odio. La sorella maggiore di mia nonna, che da bambina assistette a quei fatti, crebbe con una coscienza politica forte e radicata. Diventò, credo, la prima donna segretaria del Partito a Tolfa. ( mia nonna la chiama amorevole mente “la capobanda”). Mia nonna, invece, non ha vissuto direttamente quella storia, ma l’ha ereditata come si eredita un dovere. E con orgoglio mi ripete che ha sempre votato “comunista”. Perché per lei, in quel simbolo, c’erano la giustizia, la liberazione, la possibilità di riscatto per chi era stato umiliato. Questa è la memoria che porto addosso. Non è nostalgia. È radice. È direzione.

È la consapevolezza che la violenza, l’arroganza del potere, l’umiliazione dei più deboli, tornano ciclicamente. E che senza memoria, senza storia, siamo disarmati. Buon 25 aprile a tutti".

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