Giovedì una delegazione dell’Università della Tuscia – Dipartimento Dibaf, composta dai professori Giuseppe Scarascia Mugnozza, Riccardo Valentini, Dario Papale, Rita Biasi ha incontrato il Re Carlo d’Inghilterra presso la residenza dell’ambasciatore inglese a Villa Wolkonsky. Durante l’incontro si sono illustrate le ricerche nel settore della biodiversità forestale e dei cambiamenti climatici si sono illustrate le installazioni scientifiche che servono a valutare gli impatti del cambiamento climatico su piante e alberi e per misurare la capacità dei parchi urbani e periurbani per assorbire carbonio e gas inquinanti dall'atmosfera, migliorando così la qualità dell’aria in città. Il Re si è intrattenuto con i colleghi ed ha auspicato una collaborazione futura con i laboratori della nostra Università e la sua Fondazione che finanzia L'Alleanza per la bioeconomia circolare - CBA.
Gli approcci scientifici e la strumentazione per le misure ambientali che sono alla base della rete globale di Living Labs di CBA, sono stati presentati a Sua Maestà re Carlo III il 10 aprile, durante la sua Visita di Stato in Italia.
L'evento è stato organizzato nei giardini della Residenza dell’Ambasciatore di Gran Bretagna a Roma, dove il CEO di CBA, Marc Palahí, e il Chief Scientist, Giuseppe Scarascia-Mugnozza, hanno presentato al Re le nuove attività scientifiche di CBA in via di realizzazione.
Matilda van den Bosch, ricercatrice di CBA e di EFI-Biocities ha presentato gli ultimi risultati scientifici sull'importanza della natura per la salute e il benessere delle persone. Infatti, l'esposizione alla natura, anche grazie alle foreste urbane, può migliorare la salute umana, in particolare quella mentale tra i giovani, e sono in fase di progettazione nuovi Living Lab su questo argomento.
Il Re si è anche interessato alla nascita, in Italia, del Living Lab per le piante medicinali, finanziato da parte di ABOCA, l’impresa italiana impegnata a migliorare la salute delle persone e del pianeta. Il Living Lab CBA-ABOCA ha avviato la sperimentazione sulla produzione di piante medicinali con sistemi di coltivazione agro-forestale e in paesaggi rigenerativi e resilienti dell’Italia centrale, con lo scopo di valutarne scientificamente l’effetto sulla biodiversità, sul sequestro di carbonio nonché sulla salute del suolo e sulle implicazioni socio-economiche.
L’impatto delle perturbazioni ambientali e dei cambiamenti globali sugli alberi e sul paesaggio, in particolare nell’area metropolitana di Roma, nonché le iniziative di restauro del paesaggio e dell’ambiente sono stati presentati al Re da Giulia Bonella, Direttrice della Tenuta di Castelporziano della Presidenza della Repubblica e dall’Assessore Comunale di Roma, Sabrina Alfonsi.
Il Re ha anche visitato le installazioni scientifiche che servono a valutare gli impatti del cambiamento climatico su piante e alberi e per misurare la capacità dei parchi urbani e periurbani per assorbire carbonio e gas inquinanti dall'atmosfera, migliorando così la qualità dell’aria in città, secondo le dimostrazioni svolte da Carlo Calfapietra, Coordinatore del Centro Nazionale sulla Biodiversità per il Consiglio Nazionale delle Ricerche d'Italia (CNR), di Riccardo Valentini, professore dell’Università della Tuscia, e dei colleghi Dario Papale e Silvano Fares.
Marc Palahi ha affermato: “Siamo molto lieti di poter presentare al Re le ultime ricerche e idee per nuovi progetti da realizzare nel mondo. L’Italia è un Paese importante per CBA e molti dei nostri ricercatori sono in Italia e lavorano in stretta collaborazione con le Istituzioni scientifiche italiane".