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Quest’anno il cuore di Santa Rosa sarà portato in sorvolo, per la terza volta, anche per un messaggio di speranza al capofacchino Sandro Rossi, ieri operato a Belcolle per un infarto improvviso che non gli permetterà di guidare la prima uscita di “Dies Natalis”, la nuova Macchina di Raffaele Ascenzi.
Ieri mattina, nel corso della conferenza stampa di presentazione di questa terza edizione del sorvolo del cuore di Rosa su elicottero Nh-90m dell’Aves, il vescovo Orazio Francesco Piazza ha voluto subito mostrare la sua vicinanza a Rossi «cui vanno le mie preghiere e l’augurio di pronta guarigione». Per la terza volta, quindi, il cuore di Santa Rosa volerà sopra gli ammalati e i detenuti di Viterbo partendo dal capoluogo alle 10 del 2 settembre e, poi, raggiungendo i cieli di Bagnaia, Grotte Santo Stefano, Soriano, San Martino al Cimino e Vitorchiano.
Sono i luoghi legati al culto di Santa Rosa tra miracoli, vita ed esilio. Il vescovo di Viterbo Orazio Francesco Piazza tornerà a benedire dall’alto gli ammalati e i detenuti di Viterbo, impossibilitati a partecipare fisicamente alla tradizionale processione religiosa nel centro storico di Viterbo in cui viene portato a spalla, dai Facchini, il cuore della
patrona della città dei papi. L’iniziativa è ormai nel cartellone ufficiale degli eventi del Settembre Viterbese ed è nata, subito dopo la pandemia, per la collaborazione tra Curia vescovile e il Comando dell’Aviazione dell’Esercito e il pieno appoggio del Comune di Viterbo.
A presentare questa terza edizione, insieme al vescovo Piazza, il generale di Divisione Salvatore Annigliato, la sindaca Chiara Frontini, la custode del Santuario di Santa Rosa suor Francesca Pizzaia, don Emanuele Germani, direttore dell’ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Viterbo e il consigliere delegato ai rapporti con le forze armate Giancarlo Martinengo.
«E’ un evento vero quello del sorvolo del cuore santo di Rosa - ha detto il vescovo Piazza – ormai consolidato e non un semplice avvenimento casuale. La fragilità guarda dal basso verso l’alto e dal cielo arriva la benedizione e un senso di speranza. Volare e benedire luoghi come ospedale, case di cura e carcere significa tutto questo. L’impegno comune sta risolvendo fatti come la caduta dell’affresco dalla cupola della basilica e, sono certo, i Facchini sapranno superare il momento di sbandamento dovuto al problema del capofacchino Rossi che è nelle mie preghiere«.
«Rappresento tutto l’Esercito italiano – ha fatto eco il generale Annigliato – nel solco di quello che è stato già tracciato. Il volo del cuore di Santa Rosa è quella giusta spiritualità di cui c’è bisogno in un mondo troppo materialista. Sono vicino a Rossi con cui avevo parlato ieri alle cene dei Facchini. Il senso dell’evento della benedizione col cuore di Santa Rosa è nel conforto dall’alto che la santa dà a sofferenti e detenuti».
La sindaca di Viterbo Chiara Frontini ha detto che «noi che ricopriamo ruoli pubblici dobbiamo incanalare messaggi di speranza come la benedizione dall’alto col cuore di Santa Rosa. Serve stimolare la cittadinanza con un evento che crea una continuità della liturgia fino al 3 settembre. Tante persone mi hanno testimoniato la forza della fede che gli trasmetteva, nella scorsa edizione, il volo sopra di loro del cuore di Santa Rosa. E’ un messaggio anche verso i non credenti».
Quest’ultimo concetto lo ha rimarcato anche il vescovo per cui «la benedizione non distingue le persone ma condivide i bisogni di ciascuno».
Suor Francesca Pizzaia ho portato il saluto della Badessa Carmela Salvato e precisato che «non ci sarebbero pescatori di uomini senza tessitrici di reti che sono le suore del Monastero». Il consigliere comunale Giancarlo Martinengo ha sottolineato «il gesto concreto del volo in elicottero del cuore di Rosa che non è solo un atto simbolico ma anche un atto d’amore dello Stato maggiore dell’Esercito verso le persone che soffrono».