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Max Vismara
Il sorriso era il suo biglietto da visita e dietro di esso una grande carica di umanità, questo era Omar Neffati, il giovane 27enne trovato morto giovedì sera in casa.
Sempre in prima linea per la difesa dei diritti civili e umani di tutti, queste poche parole non posso certo racchiudere la grande anima di un giovane che era un vero esempio di tutte quelle qualità che danno un senso positivo alla parola umanità.
Ieri mattina alle 9 decine di amici si sono riuniti a Sutri sotto l’abitazione della sorella per dare l’ultimo saluto ad Omar. Tanti giovani ma anche tanti adulti a dimostrazione che la simpatia di Omar era contagiosa per tutti.
Tra i tanti presenti anche alcuni esponenti della politica locale, tra cui: l’assessora regionale Alessandra Troncarelli, il sindaco di Bassano Romano Emanuele Maggi e il coordinatore provinciale di Italia Viva, Felice Casini.
In un silenzio quasi surreale permeato di grande tristezza alle 9,30 il feretro del giovane è uscito in strada accompagnato dalle note della canzone Bella Ciao e dallo scrosciante applauso dei suoi amici giunti da ogni parte per salutarlo.
Poi dopo un breve momento di raccoglimento durante il quale i presenti si sono uniti al dolore della sorella e dei familiari di Omar il carro funebre è partito da piazza Bamberg alla volta di Roma dove alle 11 nel cimitero Flaminio di Prima Porta si sono svolte le esequie secondo il rito funebre musulmano.
Nel frattempo in queste ore continuano a susseguirsi i ricordi e le attestazioni di stima e cordoglio per Omar Neffati.
Luisa Ciambella, consigliera comunale di Viterbo per il Bene Comune ricorda « con grande affetto il giovane Omar Neffati che ho conosciuto - dice - in questi anni nel suo impegno politico apprezzandone le doti e la tenacia con cui ha sempre sostenuto le battaglie di tanti giovani e non solo. In questo tragico momento mi stringo al dolore della famiglia e di quanti gli hanno voluto bene.
Omar era un ragazzo molto sensibile, che credeva fermamente nella militanza politica per affermare i diritti degli stranieri e dei più deboli. La politica, tutta, perde una delle persone più belle, ma è nel suo impegno e nella sua perseveranza che possiamo ricordarlo ogni giorno condividendo le sue battaglie».
Intenso e carico di significato anche il ricordo dell’Anpi di Frosinone. «Omar è morto senza essere cittadino italiano - scrive nel profilo social del giovane - “Non posso partecipare ai concorsi, votare, andare in Erasmus. Anche se io a scuola, all’università, ci sono andato come voi. Mi vengono negati diritti elementari, sono considerato un cittadino serie B e sono costretto ogni volta a rinnovare il permesso di soggiorno”. Eccole le parole di Omar, cariche di dolore nella loro verità. Parole che nella sua breve vita ha ripetuto su ogni palco che gli veniva messo a disposizione».
Nell’unirsi al cordoglio condividendo il dolore di tutte le comunità che con lui hanno condiviso l’impegno e la lotta per costruire un mondo più giusto, l’Anpi di Frosinone rimarca che Omar Neffati: «Ci lascia il compito di continuare a
impegnarci insieme alle tante ragazze e ai tanti ragazzi che chiedono da anni di poter essere quello che già sono: cittadine e cittadini italiani».
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