CIVITAVECCHIA – «Se non ci fosse stato Francesco, che Chiesa saremmo oggi? Quanto potremmo comprendere i cambiamenti enormi, epocali, che lui ha ben descritto nell’esortazione Evangelii Gaudium, che ci supera, ci sorpassa e in qualche modo ci trascende?».

Così, visibilmente commosso, in una chiesa gremita, il vescovo Gianrico Ruzza ha ricordato papa Francesco nella Messa in suffragio che ieri sera ha riunito la diocesi nella Cattedrale di Civitavecchia.

A concelebrare con il pastore c’erano tutti i sacerdoti della diocesi, con un’assemblea che ha visto riuniti le diverse aggregazioni laicali.

In una toccante omelia, in cui non ha risparmiato anche aneddoti e ricordi personali, commentando le letture monsignor Ruzza ha ricordato come «di fronte alle nostre inquietudini interiori, papa Francesco ti dava la pace, ti dava la serenità, perché quel sorriso non era un sorriso di circostanza, non era un sorriso formale, era il sorriso di chi veramente ti portava il sorriso di Dio».

Un pontefice che «ci ha ridato la possibilità di sognare», che «preferiva una Chiesa accidentata e ferita però vicina alle persone, che sta in mezzo alla gente, che non si mette su una cattedra a sentenziare, a giudicare, ma accoglie tutti e a tutti fa sentire il calore e l'amore».