CIVITAVECCHIA – Ancora un ristorante raggirato, un locale preso di mira da un uomo che si è presentato in compagnia della figlia diversamente abile per pranzare e poi allontanarsi senza pagare il conto. Questa volta è accaduto nella vicina Santa Marinella, nei pressi del campo sportivo: l’uomo è entrato, ha chiesto di poter pranzare, si è accomodato e via con la solita grande abbuffata. Al momento di pagare il conto, la carta che ha esibito non ha funzionato e i titolari del locale non hanno potuto fare altro che prenderne atto e sperare nel ritorno dell’uomo per corrispondere il dovuto. Nemmeno a dirlo, “Eolo”, colui che a Civitavecchia e nei dintorni ha inaugurato la stagione del “vento”, ha fatto perdere le proprie tracce: nemmeno una telefonata al titolare del ristorante, né tantomeno un ritorno sul posto per pagare il conto. Un abbondante pranzo a base di pesce che alla fine nessuno ha pagato, con il rammarico da parte del proprietario del ristorante, non tanto per il conto mai saldato, ma per il modo con il quale è stata messo in piedi l’ennesimo raggiro. In casi come questi la tentazione di chiamare le forze dell’ordine è forte, ma come si fa a mettere alla porta con l’umiliazione un uomo che si presenta a pranzo con una ragazza diversamente abile? Rimane poi il dubbio sulla veridicità delle sue affermazioni: il titolare del ristorante, non avendo sentino parlare di episodi analoghi, non può certo avere la certezza che proprio lui stia subendo un raggiro e prende per buona la dichiarazione del cliente secondo il quale il bancomat, per motivi misteriosi, ha smesso di funzionare. Il problema è che Eolo non torna, sparisce nel nulla e i conti restano senza pagare. Un secondo episodio che va ad aggiungersi al “vento” del quale è rimasto vittima un ristoratore civitavecchiese lo scorso sabato, quando l’uomo, sempre con figlia diversamente abile al seguito, si è presentato, ha pranzato, ha esibito due carte non funzionanti per pagare e alla fine è sparito, lasciando solo il suo nome di battesimo e un numero di cellulare che ogni volta risulta spento. Due casi praticamente identici, che hanno visto protagonista un uomo sulla cinquantina, senza capelli e ben vestito. La speranza è che Eolo, leggendo i nostri articoli, trovi il coraggio di presentarsi ai titolari dei due locali raggirati e corrispondere il dovuto, naturalmente dopo essersi scusato per quello che vogliamo ancora definire “un inconveniente”. Rimane da capire se abbia fatto visita solo a questi due locali o se il giochetto abbia funzionato anche in altri ristoranti.