TARQUINIA - Un pomeriggio grigio e di pioggia ha scandito l’ultimo saluto a Luca Picano nella chiesa di Santa Lucia Filippini dove parenti e amici hanno già pianto la scomparsa di Carlo, papà di Luca, deceduto lo scorso 30 agosto. Una doppia tragedia che attende ancora una spiegazione logica, se mai ci sarà. A celebrare le esequie Don Pavel che ha voluto ricordare che il giudice ultimo della nostra vita è il Signore.

«Nessuno è qui per giudicare. - ha detto - Quello che noi possiamo fare è usare il ministero della tenerezza e della consolazione».

Toccanti le parole della fidanzata, Livia Crescia, che ieri ha diffuso la notizia dei funerali: «Non dimenticheremo mai la tua aria scanzonata e il tuo modo di fare - ha detto nel dolore - Sarai per sempre nel mio cuore e nel cuore di tua madre Cinzia. Tutti gli abbracci che mi hai dato sono stati il gesto più bello, il tuo modo per dirmi che mi volevi bene».

Le esequie sono state celebrate dopo che il corpo di Luca è stato sottoposto ad autopsia la scorsa settimana su disposizione della Procura della Repubblica di Civitavecchia che ha voluto fare accertamenti sulla ennesima tragedia che ha colpito la famiglia Picano: poco più di un mese prima del tragico 10 ottobre, si sarebbe tolto la vita anche il papà di Luca, Carlo, precipitato dal fungo cisterna di Marina Velca. Un volo di 33 metri che non gli ha lasciato scampo.

Secondo quanto ricostruito dalla Polizia, Luca invece avrebbe allacciato una cinta alla leva di comando del braccio meccanico dell’escavatore, poi si sarebbe posizionato a terra, in corrispondenza della pala meccanica e avrebbe tirato la cinta attivando il braccio meccanico che abbassandosi lo avrebbe schiacciato in pochi secondi. L’allarme è stato lanciato intorno alle 13,30 di giovedì 10 ottobre: sul posto si sono precitati i sanitari del 118 e il medico legale per gli accertamenti del caso.

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