CIVITAVECCHIA - Nuove denunce per diffamazione in arrivo per il giornalista Paolo Gianlorenzo, dopo quelle presentate nei giorni scorsi dal Procuratore della Repubblica Gianfranco Amendola e, già a partire da alcuni mesi fa, dal presidente dell’Autorità Portuale Pasqualino Monti. Stavolta, a querelare il direttore del sito Etrurianews, sarà il procuratore della società Port Mobility, l’avvocato Edgardo Azzopardi, dopo un nuovo ‘‘capitolo’’ del sito dedicato alla società che si occupa di mobilità all’interno del porto.
Ulteriore fascicolo a carico del giornalista aperto anche a VIterbo, dove l’ex capogruppo regionale del Pdl Francesco Battistoni ha presentato, nei mesi scorsi, una nuova querela nei confronti di Gianlorenzo. Secondo quanto riportato dalla stampa viterbese, Battistoni avrebbe detto, tra l’altro, di essere stato o di sentirsi braccato, e, dal numero di targa da lui rilevato, gli sarebbe stato possibile risalire al giornalista che in passato è stato accusato di violenza privata, per avere impedito - così l’imputazione - alla moglie di Battistoni di entrare in una scuola ad accompagnarvi il figlioletto.
La scorsa settimana, intanto, il giornalista insediatosi a Forza Italia con il suo ufficio di portavoce del responsabile dei porti del partito, Gianni Moscherini, è stato ascoltato a Viterbo dal pm Franco Pacifici. Gianlorenzo è indagato per stalking sull’ex direttore dell’Ater viterbese Ugo Gigli, che ritiene una vera e propria persecuzione da parte di Gianlorenzo la continua pubblicazione di articoli che hanno riguardato le sue vicende giudiziarie. Tra i due, negli ultimi mesi, ci sono state denunce reciproche.
La “saga” giudiziaria del giornalista viterbese plurinquisito riprenderà tra settembre e ottobre, quando inizierà la maggior parte delle udienze preliminari per le vicende che lo vedono coinvolto.
A giugno infatti, il gup di Viterbo Stefano Pepe ha rinviato tre procedimenti riguardanti il giornalista, tra problemi di notifica e la richiesta di rinvio avanzata dal pm Massimiliano Siddi, titolare dei fascicoli.
Il 2 ottobre l’ex direttore di “Nuovo Viterbo oggi” comparirà davanti al gup insieme a Franco Fiorito, meglio noto come “er Batman” o “federale di Anagni”, passato alla storia (e condannato a 3 anni e 4 mesi) per lo scandalo dei fondi del gruppo Pdl alla Regione Lazio. Degli sperperi in Regione, Fiorito accusava altri. In particolare Francesco Battistoni, suo successore alla guida del gruppo regionale Pdl alla Pisana. Proprio a questo scopo Fiorito avrebbe falsificato o fatto falsificare le fatture del gruppo Pdl confezionando un apposito dossier dato in pasto ai giornali, gonfiando le cifre delle spese per pubblicità, comunicazione, ristorazione. Della diffamazione a Battistoni e alla sua segretaria, Fiorito risponde insieme a Gianlorenzo, per la pubblicazione del dossier di fatture false.
Sono andate, invece, all’11 settembre le altre due udienze preliminari. Una per il solo Gianlorenzo, accusato di calunnia nei confronti del poliziotto della stradale da lui incolpato di aver inserito tra gli atti di indagine il file audio di un suo rapporto sessuale.
L’altra udienza è per le estorsioni contestate a Gianlorenzo e a Samuele De Santis, un tempo suo avvocato, finalizzate, per l’accusa, ad ampliare la clientela dell’avvocato. Ai clienti, con l’appoggio di Gianlorenzo, avrebbe fatto credere di poter “organizzare le uscite sui giornali”. Come se, oltre alla difesa in tribunale, avesse potuto garantire anche articoli “soft” sulla stampa.
Gianlorenzo, che a novembre del 2013 finì nel carcere viterbese di Mammagialla, rimanendo poi per oltre un mese ai domiciliari, era stato indagato anche nell’ambito dell’inchiesta sull’appalto delle terme, da cui poi uscì prosciolto.
Secondo l’accusa (l’udienza preliminare per l’ex sindaco Gianni Moscherini, per il quale è stato richiesto il rinvio a giudizio con l’ipotesi di reato di corruzione, si terrà a settembre) Gianlorenzo ed altri giornalisti avrebbero ottenuto dei soldi per imbastire una campagna di fango contro Pietro Tidei, durante la campagna elettorale delle amministrative del 2012.
Per i giornalisti indagati, poi cadde ogni accusa: secondo gli inquirenti evidentemente i soldi pagati dall’imprenditore delle terme erano per una campagna pubblicitaria.
Dalle intercettazioni telefoniche agli atti, Gianlorenzo spiegava già allora la sua ‘‘devozione’’ nei confronti di Moscherini, di cui oggi si vanta di essere il portavoce, sperando che potesse essere confemato sindaco: «Gli ho fatto tutto, se va bene mando affanculo tutta Viterbo. Non c’ho futuro qui, invece lì... Terme, navi, porto...». Andò male, ma in un modo o nell’altro il giornalista Gianlorenzo a Civitavecchia si è comunque trasferito, con tutto il suo bagaglio di professionalità.
Nuove denunce per Gianlorenzo
LA GUERRA AL PORTO. Dopo Monti e il procuratore Amendola anche l’avvocato Azzopardi annuncia l’ennesima querela nei confronti del giornalista, già pluri-inquisito a Viterbo. «Terme, navi, porto» così spiegava nella campagna elettorale del 2012 lo spostamento dei suoi interessi dalla Tuscia a Civitavecchia
2 luglio, 2015 • 19:32