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SANTA MARINELLA – “Sul ricorso presentato da Daniele Renda e dall’associazione Luca Coscioni, il Tribunale di Civitavecchia, giudice dott.ssa Giulia Sorrentino, ha condannato il Comune di Santa Marinella per la mancata adozione di un Piano che preveda la concreta eliminazione di un numero elevato di barriere architettoniche e sensoriali che ancora oggi impediscono alle persone con disabilità motoria o visiva, di accedere e spostarsi all'interno di importanti luoghi e spazi pubblici presenti sul territorio comunale”. Lo ha spiegato ieri l'associazione, nel corso del XX° Congresso in corso a Milano. “Fra i temi al centro dell'azione internazionale della realtà attiva a tutela dei diritti civili – continua l’ufficio stampa del Luca Coscioni - sono le campagne a tutela dei diritti delle persone con disabilità. Ora il Sindaco Tidei e la sua amministrazione, avranno dodici mesi di tempo per approvare, sentita l'associazione, tutte le misure e gli interventi necessari volti a rimuovere le singole barriere architettoniche e sensoriali indicate nella sentenza, ciò al fine di garantire l’accessibilità universale in tutti gli spazi urbani, nonché il diritto alla libera circolazione, all’uguaglianza e alla vita autonoma per tutti i cittadini, anche con disabilità”. “Il Sindaco Tidei e la sua amministrazione – dice Daniele Renda, persona con disabilità visiva - sono rimasti sordi per anni di fronte alle nostre richieste. Solo recentemente, e grazie alla pendenza del ricorso per condotta discriminatoria, il Comune ha approvato un Peba che riteniamo essere carente e inadeguato. Con la sentenza di ieri l’altro, il Tribunale ha espressamente riconosciuto quello che andiamo sostenendo da anni, ossia che il Sindaco Tidei e la sua amministrazione non hanno avuto alcun rispetto dei diritti fondamentali delle persone con disabilità riconosciuti a livello nazionale e sovranazionale”. “Finisce così, con una condanna piena, la vicenda della mancata adozione del Peba da parte del Comune di Santa Marinella – afferma l'avv. Alessandro Gerardi, consigliere generale dell'associazione Luca Coscioni, che ha curato il ricorso - una battaglia di civiltà che si protraeva da oltre dieci anni e che è giunta a conclusione per la costanza e la perseveranza di Daniele Renda e dell’associazione Luca Coscioni - ha dichiarato l'avv. Alessandro Gerardi, Consigliere Generale dell'Associazione Luca Coscioni, che ha curato il ricorso - la decisione adottata dal Tribunale di Civitavecchia, ha fatto chiarezza, riconoscendo espressamente che i ritardi e le omissioni dell'amministrazione, integrano a tutti gli effetti una condotta discriminatoria attuata nei confronti delle persone con disabilità. Ora il Comune dovrà rimuovere tutte le barriere architettoniche e sensoriali, oltre a risarcire i danni morali cagionati a Daniele Renda e all'associazione Luca Coscioni”. Sulla vicenda interviene anche la lista Coalizione Futuro che rettifica alcune dichiarazioni del Sindaco. “Il Comune è stato condannato in questi giorni – dicono da Coalizione Futuro - per non aver adottato il Piano di Eliminazione delle barriere Architettoniche obbligatorio nei tempi di legge. Il Sindaco risponde trionfalmente che l’ordinanza del giudice arriva a scoppio ritardato perché venerdì 13 ottobre in un consiglio straordinario il progetto è stato approvato. C’è da dire che in grave ritardo non è l’ordinanza del giudice, ma l’approvazione del Peba, che nel 2023 avrebbe dovuto essere, non solo approvato, ma anche in gran parte realizzato. L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, cioè una parte di coloro che dovrebbero giovarsene, non sono d’accordo sulla bontà del Piano stesso e che le opposizioni avevano dichiarato i loro buoni motivi per non presentarsi. Al punto relativo ai Peba, era presente la consigliera Clelia Di Liello, che ha pienamente argomentato il suo voto contrario, invitando il consiglio ad accogliere il parere dell’Uici”.