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BASSANO ROMANO - «Il pozzo di Montecastello è prosciugato, siamo al lavoro per trovare un’altra fonte di approvvigionamento”. Ad informare i cittadini dell’emergenza idrica che il comune di Bassano Romano sta attraversando è il sindaco Emanuele Maggi, attraverso un video pubblicato su Facebool.
«Siamo preoccupati ovviamente, però non siamo spaventati», afferma il primo cittadino, che spiega di essere al lavoro per trovare un’altra fonte di approvvigionamento; nel frattempo la cisterna del pozzo sarà alimentata con autobotti. «La gravità del problema che stiamo vivendo è evidente; chiaramente parliamo di un’emergenza idrica che sta caratterizzando un’importante zona del nostro paese, che è il quadrante alto. Questo è dovuto a un grave problema riscontrato sul pozzo di Montecastello, che è il più importante della nostra comunità. Serve utenze da via Leonardo da Vinci a salire: parco pubblico, Montecastello stesso, viale IV Novembre e traverse, via Sant’Andrea, fino alle cisterne di San Luciano. E dalle cisterne di San Luciano ci sono altre pompe che rilanciano l’acqua verso altre aree, come via Cavour, via Kennedy, via Aldo Moro e via Garibaldi. Quindi le utenze servite da quel pozzo sono moltissime». Sabato mattina è stata eseguita una videoispezione, «chiaramente a seguito dei numerosi disagi registrati in questi giorni – chiarisce Maggi -. E il risultato è stato impietoso perché, tra il ventaglio dei problemi che potevano palesarsi, si è verificato il più grave. Non si tratta di qualcosa di risolvibile in qualche giorno, ma qui c’è il prosciugamento della falda. Quindi parliamo di una grave carenza della risorsa. E la soluzione non può essere altro che quella di trovare un’altra fonte di approvvigionamento. Nella sostanza bisogna fare un nuovo pozzo». Il pozzo di Montecastello è profondo 46 metri e «abbiamo trovato la sommità dell’acqua, dal fondo a salire, subito dopo 3 metri. Quindi sostanzialmente l’acqua non c’è più. Basta un minimo di richiesta che il pozzo va in difficoltà e l’impianto non riesce più a gestire la risorsa idrica. Questo è il motivo per cui in questi giorni stiamo alimentando la cisterna del pozzo con autobotti, ma il servizio è molto oneroso per la comunità: spendiamo circa 2mila euro al giorno per portare 80mila litri d’acqua. Però purtroppo, non ci sono alternative. O l’acqua la troviamo nel sottosuolo oppure la dobbiamo portare dall’esterno», prosegue il sindaco. «Chiaramente questo è un momento di emergenza e di grave criticità, però questa è un’azione che continueremo a fare. Quell’impianto sarà alimentato in questo modo, non avendo a disposizione risorsa idrica dal sottosuolo. Almeno, adesso, sappiamo con certezza qual è il problema e la soluzione che dobbiamo mettere in campo per risolverlo definitivamente. Chiaramente davanti avremo un periodo che noi cercheremo di rendere il più breve possibile perché lavoreremo mattina, pomeriggio, sera. Non ci risparmieremo, come è solito da parte nostra. Siamo preoccupati ovviamente però non siamo spaventati perché sappiamo qual è il terreno che dobbiamo percorrere e la meta a cui dobbiamo arrivare». Il sindaco ha poi ringraziamento tutta la comunità per l’aiuto e le segnalazioni che gli vengono fatte ogni giorno dai cittadini. «Ci affideremo a delle personalità che metteranno in campo la loro perizia e il loro supporto tecnico. Ci saranno quindi degli esperti che ci indicheranno, secondo gli studi e le analisi che faranno, dove fare le nuovi fonti di approvvigionamento. Ci scusiamo per il disagio creato però bisogna anche dire la verità: siamo di fronte a fenomeni naturali, ossia al prosciugamento della falda. Noi dobbiamo solo rimanere uniti e reagire. L’amministrazione c’è, ed è presente. Sappiamo quale è il problema, la soluzione è chiara e la percorreremo nel più breve tempo possibile. La situazione è grave, ma risolvibile», conclude il sindaco.
Nel frattempo, domenica mattina, si è verificata una perdita di acqua in via Cellini, ma la riparazione è in corso.
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