CERVETERI - «Siamo vivi ma poteva andarci decisamente peggio». È il signor Danilo a raccontare l’ennesima disavventura con un pitbull che prova ad uccidere un altro cane e a fere il padrone. È successo ancora una volta a Cerenova, a largo Roma. «Parliamo dell’ennesimo episodio – si sfoga Danilo – io e il mio Serpico, meticcio di 13 anni e mezzo, stiamo bene per miracolo. Devo ringraziare alcuni vicini di casa che sono venuti in nostro aiuto ma se non era per tutta la forza che ho messo per liberarlo dalla presa del pitbull, il mio cane sarebbe morto. Sono stufo e arrabbiato di questi padroni inadeguati: bisogna mettere delle leggi severe. L’altra volta eravamo stati presi di mira da un labrador». Danilo è rimasto ferito ad una mano in seguito al morso del pitbull ed è finito al pronto soccorso per fortuna senza conseguenze gravi. «Il referto parla di lesioni alle dita – aggiunge – però poteva andare peggio. È stata una lotta anche stavolta, sono caduto almeno sette volte per riuscire a staccarlo. Serpico ha delle ferite vistose sul colle, un orecchio insanguinato e una zampa gli fa ancora male ma se la caverà. L’aggressione l’ho subita sotto casa mia: è una situazione ancora più assurda». In estate sempre a Cerenova un Jack Russell al guinzaglio della sua padrona era stato ucciso da un pitbull. Episodio praticamente simile sul lungomare di Ladispoli in via Marina di Palo dove a farne le spese era stato un chihuahua ancora una volta al guinzaglio al tavolino di un bar. Tra via Firenze e via Flavia invece un pitbull ha azzannato alla mano un passante solo perché si era avvicinato. E tornando a Cerveteri un randagio ha rincorso e morso una 40enne che stava praticando ginnastica all’aria aperta. Tanti, troppi casi che riguardano cani di grossa taglia che andrebbero gestiti sicuramente meglio dai rispettivi proprietari.

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