TOLFA - «La giustizia ha trionfato». Queste le prime parole di Carlo Mocci ieri al termine del processo per abbandono di incapaci e maltrattamenti di Loredana Feancesconi quando era degente della Rsa Quinta Stella di Tolfa. All’esito dell’udienza, svolte le discussioni delle parti, il giudice, dottor Francesco Filocamo, ha condannato Giovanni Rubini nella qualità di rappresentante della ‘’Tolfa Care’’ alla pena di 9 mesi di reclusione per il reato di abbandono di incapace aggravato dall’aver provocato, attraverso detta condotta, lesioni personali a Loredana Francesconi, affetta dall’Alzheimer e all’epoca ricoverata presso la struttura Quinta Stella di Tolfa. Il giudice ha accolto in pieno la tesi accusatoria, avallata dalla difesa di Carlo Mocci (marito della Francesconi) attraverso un dettagliato esame testimoniale. La Francesconi, come è emerso dall’istruttoria dibattimentale, ha fatto accesso presso la struttura Quinta Stella con un quadro clinico attestante uno stadio severo della malattia di Alzheimer da cui era affetta gia da anni, è emersa, dunque, la non autosufficenza della Francesconi e lo stato di abbandono in cui è venuta a trovarsi. Durante 9 mesi di permanenza sono stati documentati 4 ricoveri presso i pronto soccorsi di Tarquinia e Civitavecchia. Gli avvocati Claudia Trippanera e Antonio Pizzuti, difensori di Mocci Carlo, esprimono la loro soddisfazione: «Finalmente è stata fatta giustizia, è stata riconsegnata dignità di Loredana Francesconi. Riteniamo e speriamo che la sentenza emessa dal giudice Filocamo sia da monito a tutte quelle strutture che ospitano pazienti incapaci, che non devono e non possono essere abbandonati alla loro completa disabilità»
Il marito della Francesconi, Carlo Mocci, esprime tutta la sua felicità «Ho sempre creduto nella giustizia. Oggi mi sento di aver vinto una battaglia soprattutto per Loredana».
«Non avrò pace fino a quando mia moglie non avrà giustizia» aveva sempre detto Carlo Mocci, il coniuge della Francesconi e finalmente ha ottenuto cio’ che cercava e sperava. «Mia moglie era una persona fantastica era conosciuta e amata da tutti perchè era un’impiegata modello, una giornalista e una sindacalista; purtroppo per un certo tempo è stata ricoverata presso la Residenza Sanitaria Assistita di Tolfa ‘‘Quinta Stella’’ in quanto afflitta dal morbo di Alzhaimer e qui, come ho denunciato più volte, è stata vittima di maltrattamenti. Dalle prove che abbiamo presentato è emerso lo stato di abbandono in cui versava mia moglie durante la degenza presso la Rsa Quinta Stella. La cosa che mi fa male e che non dimenticherò è che mia moglie ha subito maltrattamenti quando non poteva difendersi. Ho sempre creduto fortemente nella giustizia. Ringrazio il giudice e un grazie particolare i miei legali Claudia Trippanera, Antonio Pizzuti per aver preso a cuore la situazione e perchè si sono battuti per me e per mia moglie quando ero rimasto solo a lottare contro la Tolfa Care: senza di loro nessuno ci avrebbe dato voce».
Rom. Mos.