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CIVITAVECCHIA – «Come Adamo cercheremo di riunire il tavolo per la realizzazione della radioterapia al più presto». Lo dice il vicepresidente dell’Adamo onlus Angelo Lucignani, l’associazione nata nel 1999 e che da 25 anni assiste i malati oncologici del territorio accompagnandoli verso Roma e Viterbo per effettuare la radioterapia. Entro la fine dell’estate erano attese importanti novità, novità che poi sono arrivate a fine ottobre – l’ultima riunione del tavolo in Fondazione Cariciv – quando ormai il servizio di radioterapia della UOC di Radiologia presso l’ospedale San Paolo sembrava ormai cosa fatta, eppure i tempi si sono allungati ulteriormente. I soldi ci sono, la Asl Roma 4 è pronta ma il progetto per la realizzazione della radioterapia a Civitavecchia stenta a partire. «Fortunatamente - ha spiegato Lucignani - riusciamo a far fronte a tutto anche se la situazione è sempre più critica. Ultimamente abbiamo notato un incremento dei pazienti verso gli ospedali romani e un decremento verso Viterbo. Sicuramente c’è un impegno maggiore per i pazienti, legato soprattutto al traffico romano ma riusciamo a gestire la situazione. Da parte nostra, non sapendo quando effettivamente arriverà la radioterapia, continuiamo a muoverci come se dovesse arrivare tra anni in modo da non restare fermi». Nei mesi scorsi era stata proprio l’Adamo a lanciare l’allarme sulle difficoltà che stava incontrando nel trasporto, difficoltà legate soprattutto ad un aumento di pazienti da assistere, a mezzi troppo vecchi e ad una carenza di volontari. Sul fronte dei mezzi qualche novità potrebbe aiutare nelle prossime settimane. L’associazione quindi torna a suonare la sveglia chiamando a raccolta il tavolo per la realizzazione della radioterapia, presieduto dal vescovo Gianrico Ruzza, presso la Fondazione Cariciv ricordando l’importanza de progetto che permetterà di interrompere l’odioso fenomeno del pendolarismo delle cure nel territorio. Un maxi progetto da 8,4 milioni di euro che potrebbe vedere il punto di svolta nelle prossime settimane, a cavallo tra la fine di marzo e l’inizio di aprile. Una parziale buona notizia che fa sperare i tanti malati costretti a partire ogni giorno per arrivare a Roma o Viterbo per effettuare la Radioterapia.
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