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Sanità viterbese, criticità importanti ma anche qualche punto di forza.
E’ la fotografia scattata dal commissario straordinario Asl Egisto Bianconi sulla rete sanitaria in provincia di Viterbo illustrata ieri durante la conferenza dei sindaci per la sanità convocata a Palazzo dei Priori.
Convocata dalla prima cittadina di Viterbo Chiara Frontini che, accogliendo Bianconi, ha sottolineato il debutto del manager Asl per la prima volta presente all'assemblea dei sindaci per la sanità.
Ci fosse o meno una vis polemica riferita alla mancata presenza alla conferenza del 13 febbraio, il commissario ha comunque colto l’occasione per scusarsi qualora la «mia assenza fosse stata vista come una mancanza di rispetto. Appena insediato avevo chiesto la possibilità di incontrarmi con voi» ha dichiarato.
Passando poi alla foto scattata in questi mesi girando sul territorio, diversi i fermo immagine su cui ha concentrato l’attenzione.
A iniziare dalle criticità importanti rilevate: sedi ospedaliere non adeguate alle potenzialità della provincia, carenze in settori chiave per le erogazioni sanitarie, inadeguatezza tecnologica.
Dallo sguardo generale, Bianconi è poi passato a dettagliare.
Per quanto riguarda Belcolle, il peccato originale per il commissario «è la mancanza di una chiara caratterizzazione che, oltre a non renderlo una realtà attrattiva per professionisti medici, non permette di rendere l’ospedale riconoscibile come eccellenza in alcuni settori».
Uno sforzo riorganizzativo necessario ma «difficile in una struttura come Belcolle» che presenta problemi di «inadeguatezza strutturale e talvolta tecnologica» che rischia di rendere vane le buone prestazioni. Tra l’altro «la prima volta che l’ho visitato, mi sono perso» ha confessato.
E’ passato poi a elencare: un incremento di 100 posti letto, il raddoppio della sala di emodinamica, il raddoppio della risonanza magnetica e per quanto riguarda il nuovo pronto soccorso «conterrà tra 60-70 posti in fase emergenza ma abbiamo programmato altri due pronto soccorso diversi che, in caso di epidemia, possono essere separati in modo da tutelare sia i pazienti sia gli operatori».
Cantieri che partiranno a breve, ha assicurato rimarcando che i lavori sul pronto soccorso «erano pronti a partire a gennaio ma abbiamo preferito attendere poiché è il periodo in cui si registra una fase acuta di patologie influenzali».
Focus sulle problematiche ma anche sui punti di forza, tra cui Egisto Bianconi annovera buone professionalità mediche e anche quelle tecniche e amministrative ritenute di «medio-alto livello» e «l’importante integrazione della Asl con gli enti locali e il mondo civico e sociale» definito uno dei maggiori e importante punto di forza.
Ai sindaci che hanno chiesto maggiore interlocuzione e informazione ha replicato che «a breve il piano di riorganizzazione sarà reso pubblico» e sottolineato di non amare gli annunci: «Prendiamo impegni raggiungibili in tempi certi e comunicheremo quando potremo fornire date e scadenze».
«Siamo venuti qui per lo stesso sviluppo realizzato in altre aziende sanitarie» ha dichiarato citando il Sant'Andrea, di cui è attualmente direttore generale Daniela Donetti, precedentemente manager della Asl viterbese.
Dichiarazione che ha sollevato interventi da parte di alcuni sindaci di centrosinistra che l’hanno inteso come un giudizio politico. Ma Bianconi ha prontamente sgomberato il campo da eventuali retropensieri: «Io sono un amministratore, la mia foto non venga letta come un giudizio sul passato. Lungi da me valutazioni con richiami al passato per giustificare il presente».
Nell’incontro si è parlato anche della situazione ospedaliere di altri Comuni: da Tarquinia ad Acquapendente, dove sarà realizzato un nuovo nosocomio, da Civita Castellana a Orte che ha chiesto lumi in merito al completamento dell'ospedale di comunità.
Dai sindaci, tra le varie istanze avanzate, evidenziata la carenza di medici di base.
Bianconi ne ha preso atto, ampliando il discorso con la «grave criticità dei medici in medicina d’urgenza» e ha lanciato una proposta che potrebbe risolvere il problema. "Credo che la condizione importante per la costruzione di questo percorso sia l'attivazione di un corso di laurea in medicina a Viterbo. Che in prospettiva creerebbe anche le condizioni per restare a lavorare su questa area».
Ha quindi concluso evidenziando che «il presidente della Regione Rocca ha particolare attenzione per questa provincia. Dobbiamo rilanciare tutti insieme la sanità del territorio».