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TARQUINIA - Emergono nuovi particolari sulle conseguenze legate alla rissa in campo durante la partita under 17 Tarquinia – Tolfa del 19 gennaio scorso. Uno dei quattro ragazzi, di origini egiziane, sarebbe stato vittima di razzismo e su questi insulti sarebbe stato aperto un fascicolo d’indagine.
Quattro giocatori, come si ricorderà, erano stati raggiunti da un Daspo emesso dal questore di Viterbo a seguito delle indagini degli agenti della Digos e della Divisione anticrimine, che si sono avvalsi anche di verifiche grazie alle registrazioni video.
Ora, alla luce di questo aspetto, l’avvocato Lorenzo Marcovecchio che difende il 17enne ha presentato ricorso al prefetto contro la decisione che vieta al ragazzo, come agli altri tre, di “accedere all’interno di stadi ed impianti sportivi del territorio nazionale, ove si disputano manifestazioni del gioco del calcio a qualsiasi livello, agonistico o amichevole, calendarizzate e pubblicizzate, più specificatamente ‘campionati di Serie A, B, Lega Pro, Dilettanti e tutte le categorie restanti, competizioni internazionali ed incontri amichevoli’”.
Come si ricorderà in prima battuta era intervenuto il giudice sportivo che aveva sanzionato i quattro giocatori con tre giornate di squalifica, poi le indagini hanno portato ad aggravare il provvedimento. Il ragazzo di origini egiziane avrebbe sferrato un pugno contro un avversario. L’avvocato Lorenzo Marcovecchio nel ricorso si sofferma sull’aspetto degli insulti razzisti: “Epiteti e quanto di più becero si possa immaginare venivano rivolti senza soluzione di continuità al povero 17enne tanto che anche il direttore di gioco era ad avvedersene”. Al punto che l’arbitro aveva minacciato di sospendere la partita. Inoltre, “Il ragazzo – secondo la difesa - vedendo un proprio compagno sotto colpi ripetuti ed incessanti dei giocatori avversari, era a rischiare la propria incolumità per sfilarlo dal drappello e portarlo in salvo. Successivamente, mentre viene trattenuto da un giocatore avversario e dopo aver subito una manata sul volto da questi, reagisce tirando un pugno prima di esser a sua volta tratto in salvo proprio dal mister della propria squadra. Una condotta, questa, che ha sicuramente evitato conseguenze peggiori ma che ha significato per lo stesso la squalifica per due anni”.
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