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CERVETERI – Si è avvicinato con la ruota della sua bici ad un flacone pieno di acido solforico, che è esploso come una bomba. Era uscito per una tranquilla passeggiata con gli amici ma si è ritrovato in ospedale, trasportato d’urgenza, con ustioni di secondo grado alle gambe. Una tragedia sfiorata in viale Mediterraneo a Campo di Mare, frazione di Cerveteri. La vittima è un 14enne che avrà, probabilmente, cicatrici permanenti. È stata una passante a soccorrerlo e ad allertare il 118. «L’ho soccorso questo ragazzo – testimonia Sabrina – l’ustione era visibile sulle gambe. Voglio pensare che il contenitore possa essere caduto da un camion a cassone aperto e non lasciato incustodito da qualcuno». Il padre, Alessandro, è intervenuto pubblicamente. «La ringrazio – racconta il padre del 14enne – qualcuno ha lasciato due bottigliette piene di acido in strada in viale Mediterraneo dove mio figlio è passato con la bicicletta provocandogli ustioni di secondo grado alle gambe con cicatrici sicuramente permanenti». Famiglia che ha annunciato di rivolgersi ai carabinieri per denunciare l’accaduto. Il figlio al momento si trova ancora in osservazione al Bambino Gesù di Palidoro. Chi e perché ha lasciato due flaconi di acido a poca distanza dal lungomare con migliaia di turisti presenti? Un fatto condannato da tutti e che potrebbe avere conseguenze penali per la persona incivile. «L’acido solforico – spiega Enzo Musardo, presidente del comitato di zona di Cerenova-Campo di Mare – è il cosiddetto vetriolo. Non è facile trovarlo in giro. A contatto con la pelle è davvero deturpante, speriamo che il ragazzo sia stato sfiorato. Comunque è un fatto gravissimo e ci auguriamo venga individuato il responsabile». Poi accuse anche per il mancato conferimento di alcune sostanze, proprio come l’acido solforico. Situazione che può invogliare gli incivili ad abbandonare in giro anche rifiuti di questo tipo considerati infiammabili e pericolosi. «Un flacone con quel tipo di contenuto pericoloso – ricorda Musardo – non può essere conferito in discarica o all’isola ecologica».
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