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TARQUINIA - «Per l’elezione di Silvano Olmi a presidente del consiglio dell’Università agraria è stato determinante il voto della minoranza. Tuttavia l’aver raggiunto l’obiettivo solamente grazie al nostro consenso, dopo innumerevoli ed estenuanti tentativi, evidenzia tutta l’incapacità politica di Riglietti di poter continuare a guidare l’Università agraria”. Il consigliere di minoranza Giovanni Marchetti di “Civici per l’agraria” commenta le modalità dell’elezione del presidente del consiglio di amministrazione. «Il compito dell’opposizione – afferma Marchetti – è vigilare e mettere in evidenza le criticità della maggioranza sperando che questa si ravveda ed aggiusti il tiro. Ma dal momento in cui chi amministra usa il paraocchi, forte probabilmente dei suoi numeri e non del reale consenso, l’opposizione può solo evidenziare le incongruenze delle scelte». «Per quanto riguarda la questione dell’elezione del presidente del consiglio - sottolinea Marchetti - era ormai evidente che Riglietti non sarebbe riuscito ad imporre il suo candidato, seppur con l’acquisizione di Fanucci nella maggioranza, per la defezione di alcuni suoi elementi».
«A questo punto – conclude Giovanni Marchetti – la situazione era diventata ridicola ed imbarazzante per tutto il consiglio di amministrazione e per l’ente stesso. Preso atto dell’incapacità del presidente di trovare una soluzione politica, abbiamo deciso, insieme agli altri consiglieri di minoranza, di porre fine a questo siparietto dando il nostro consenso all’elezione di Olmi, dopo ben tre tentativi di voto finiti nel vuoto. Silvano vanta un’esperienza politica importante per poter ricoprire l’incarico. Lo abbiamo fatto senza chiedere cariche o null’altro in cambio, ma solo con l’intento di ridare dignità ad un ente che in otto mesi ha prodotto solo selfie sui social».
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