TARQUINIA - A quasi 14 anni dalla sua scomparsa, giunge a compimento l’iter avviato nel 2023 dall’ex amministrazione Giulivi per l’intitolazione all’onorevole Luigi Daga, dello slargo di Porto Clementino, al Lido di Tarquinia, uno dei luoghi più amati dal noto politico, che vanta il primato di essere stato il più giovane sindaco della città di Tarquinia.

A due passi da quella che fu la sua abitazione e dalla sede dell’Avad, l’associazione per la quale Daga si è speso a tutti i livelli nel corso della sua vita tra politica, volontariato e legalità, sorgerà la targa che lo ricorderà alle generazioni future come esempio per il suo grande impegno civile e il suo forte sentimento di giustizia sociale.

La cerimonia di intitolazione è prevista per sabato 21, alle 11,30.

Convinto riformatore della politica che nasce dal basso e attivista difensore del territorio nelle battaglie ambientaliste anche contro la centrale a carbone di Civitavecchia, Luigi Daga si è spento nel 2010 a soli 64 anni. Determinato, risoluto e perseverante, è stato un uomo per cui la politica significava soprattutto essere intransigente nei valori e nelle battaglie in nome della legalità e della trasparenza.

«E’ stato un uomo - per dirla con l’onorevole Ugo Sposetti - che ha sempre difeso le sue posizioni con coraggio e dignità, non curante di pagarne i prezzi a livello personale. Un uomo che, nonostante la grave malattia contro cui combatteva da tempo, fino alla fine ha affrontato la vita continuando le battaglie in difesa dei meno fortunati, delle classi più deboli, con una dedizione ed un altruismo che sono un esempio per tutti noi”.

Stimato e rispettato anche dagli avversari politici, Luigi Daga ha ricoperto diversi ruoli sia in Regione, come consigliere e assessore agli Enti locali, sia in Provincia di Viterbo dove ha ricoperto la carica di assessore con delega anche alla vicepresidenza. Militante nel Pc, è stato protagonista delle più importanti battaglie dell’epoca, sempre in nome dei principi della coerenza. Principi che lo portarono proprio alle dimissioni da assessore regionale. Negli anni ’80 Daga è stato anche segretario provinciale della Cna. Negli ultimi tempi della sua vita era invece impegnato nella lotta alle infiltrazioni mafiose nell’Alto Lazio ed era vicepresidente dell’associazione Caponnetto con la quale in più occasioni denunciò infiltrazioni malavitose anche nella Tuscia.

Sempre con la penna pronta e i giornali sotto il braccio, Daga ha anche pubblicato numerosi libri su Tarquinia e su temi di attualità: nel 2008 in Provincia presentò “Il Salasso-Le mani sulla salute” un libro-dossier che alzava il sipario sulla sanità viterbese definita “martoriata”, in mano a lobby partitiche. Daga scriveva assiduamente anche sul mensile locale ‘’Tarquinia Città” diretto da Eraldo Delle Monache. In uno dei suoi articoli chiese ai lettori “Devo mollare?”: un circostanziato pezzo nel quale ribadiva la propria battaglia contro il carbone e contro la mafia. C’è chi lo ha descritto come un interprete «anche troppo puntuale e forse troppo determinato nell’osservare, in modo oculato, le vicende del territorio e nel redigerne relazioni e dossier troppo rischiosi».

Lo scorso anno la Sinistra italiana di Tarquinia ha intitolato il circolo cittadino a Luigi Daga, tenuto a battesimo dal segretario regionale Massimo Cervellini e da Valeria Bruccola del coordinamento provinciale: «A “Giggi” per tutti coloro che l’hanno conosciuto, per quanti lo hanno stimato e per chi ne ha condiviso insieme le tante battaglie. Vogliamo ricordarlo intitolandogli il locale circolo di Sinistra Italiana allorché “Giggi” ha rappresentato un’immagine di una politica “a sinistra” che non aveva ancora smarrito il proprio senso civile», avevano spiegato Piero Rosati e Roberto Sacconi.

La famiglia di Luigi Daga invita la cittadinanza a partecipare alla cerimonia di domani.

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