CERVETERI - Pozzanghere consistenti di acqua tra le tombe dei defunti causate non dalla pioggia ma «dalla rottura di una tubazione di Acea» con il Comune (insieme alla Spa) che già «la scorsa settimana» e nei giorni scorsi è intervenuto «per ripristinarla» (dal minuto 12,30 circa).

Insomma, se il cimitero del Sasso si è allagato non è colpa delle piogge dei giorni scorsi. A dirlo è stato il sindaco Elena Gubetti. Parole che però non sono piaciute al presidente del comitato Terra Nostra, Francesco Di Giancamillo: «Le condizioni di questo cimitero sono indecenti e il sindaco ha anche il coraggio di dire che si tratterebbe di fotografie vecchie. Quelle immagini sono relative all'ultima abbondante pioggia che non ha risparmiato nemmeno la frazione Sasso. Una bruttissima pagina. Evidentemente - ha aggiunto Di Giancamillo - non c'è la sensibilità giusta della politica nei confronti di persone che si recano a trovare i propri cari al camposanto. Le tombe si allagano, ci sono infiltrazioni, siamo davvero molto amareggiati per quanto accaduto».

Ma se per il primo cittadino l'ultimo disagio vissuto sarebbe stato causato da una perdita idrica, dall'altra parte però ha ammesso la presenza di criticità. «C'è un nucleo costruito circa 15 anni fa che ha una sua fragilità perché realizzato su un terreno forse non idoneo che sta scivolando verso il basso provocando crepe, dissesti, smottamenti», ha detto. E a risentirne sono anche i fornetti «che non sono vecchi ma risultano compromessi» da questa situazione. L'amministrazione - come spiegato sempre dal primo cittadino - sta provando a correre ai ripari. «È stato fatto uno studio geologico per cercare di risanare questa situazione da un punto di vista strutturale». Gubetti ha puntato i riflettori anche su un futuro ampiamento del cimitero. Da anni si parla di carenza di loculi con i cittadini costretti, spesso, a migrare nei comuni limitrofi per dare degna sepoltura ai propri cari defunti. «Sappiamo che è un tema molto delicato» ha detto il primo cittadino ponendo l'accento sulle difficoltà oggettive che si starebbero riscontrando: i vincoli imposti dalla Soprintendenza al cimitero nuovo di Cerveteri e le «fragilità» di quelli del Sasso e di Ceri. «Penso che sia fondamentale dare dignità ai luoghi di sepoltura dei nostri cari», ha proseguito ancora. E dunque? Che fine ha fatto il progetto di realizzazione di un quinto cimitero? Neglil anni passati l'allora assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Zito ne aveva annunciato la realizzazione tramite project financing. Idea che però non era stata ben digerita da tutti, tanto da rilegarla in un cassetto. E oggi? «È un percorso che la giunta aveva intrapreso. Innanzitutto bisogna individuare la zona idonea», ha spiegato il sindaco. E poi c'è proprio la «linea di finanziamento» da individuare: «pubblico o privato?». «Su questo era stata aperta una discussione». Nodo ancora da sciogliere anche se forse dalle parole del primo cittadino si potrebbe intravedere la sua personale opinione in materia: «Ad esempio, a Ladispoli, il cimitero è su iniziativa privata» ... Al di là delle discussioni aperte in maggioranza, però, ad oggi resta solo un dato: il grido d'aiuto dei cittadini del Sasso e l'emergenza loculi ancora non risolta.

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