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Un’azienda di Onano è stata sequestrata e l’amministratore arrestato nell’ambito di un’inchiesta dei carabinieri su un traffico illecito di rifiuti.
Un’indagine che ha portato all’arresto complessivo di 9 persone in esecuzione di altrettante misure cautelari in tredici province: oltre a Viterbo anche a Bari, Taranto, Trani/Barletta, Brindisi, Caserta, Napoli, Avellino, Cosenza , Matera, Campobasso e Potenza. I reati contestati sono associazione a delinquere, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, impedimento al controllo e gestione illecita di rifiuti.
L’inchiesta, coordinata dalla Dda di Lecce, è stata condotta dai carabinieri del nucleo operativo ecologico di Lecce, Bari e Napoli e ha avuto inizio a giugno 2023 interessando diverse zone del territorio italiano.
Secondo l'accusa, l'organizzazione smaltiva rifiuti speciali industriali (anche frazione indifferenziata di Rsu, nonchè scarti tessili) di origine campana organizzati in balle reggiate, che invece di essere conferiti in siti di smaltimento o recupero autorizzati, venivano trasportati e smaltiti abusivamente in terreni o capannoni abbandonati.
Grazie all’ausilio di attività tecniche, quali intercettazioni di conversazioni, video riprese e pedinamenti, esito di una complessa manovra investigativa focalizzata a contrastare il fenomeno dell’abbandono di rifiuti speciali pericolosi e non, gli investigatori hanno accertato a carico degli indagati, che si associavano tra di loro, diverse attività organizzate finalizzate al traffico illecito di rifiuti.
Gli stessi, mediante la predisposizione di falsa autorizzazione ambientale che attestava, in capo a una impresa di Onano, la Eko, la disponibilità di un impianto autorizzato al trattamento dei rifiuti nonché tramite l'utilizzo di formulari recanti indicazioni mendaci in ordine al luogo di conferimento per il successivo recupero, avrebbero effettuato molteplici operazioni illecite di movimentazione di ingenti quantità di rifiuti industriali, provenienti da Puglia e Campania. Rifiuti che in realtà venivano smaltiti illecitamente nella stessa Puglia, Calabria, Campania e Basilicata, o attraveso lo sversamento sul suolo o abbandonati all’interno di capannoni in disuso.
L’attività criminale, secondo gli investigatiri, ha consentito agli indagati di introitare un illecito profitto pari all’incirca a un milione di euro, somma di denaro di cui è stato disposto il sequestro per equivalente.
Oltre all’azienda di Onano sono stati sequestrati altre due società di trattamento/recupero rifiuti di Giugliano e San Martino Valle Caudina (Avellino), tre capannoni industriali, in Pulsano (Taranto) e Cassano allo Ionio (Cosenza), due terreni agricoli in Villapiana (Cosenza) e 25 automezzi (rimorchio e motrice). Tra gli arrestati c’è Claudio Botticelli, amministratore della Eko Srl di Onano, imprenditore di Albano Laziale. Sarebbe risultato il destinatario di 3mila 339 tonnellate di rifiuti, di fatto, tutti illecitamente smaltiti in siti non autorizzati.
“L’applicazione della misura cautelare per gli indagati – spiegano i carabinieri - autisti, organizzatori dei trasporti, intermediari e gestori formali e di fatto delle società responsabili, è finalizzata ad impedire il reiterarsi dell’attività criminale, attraverso ulteriori illeciti abbandoni di rifiuti e ad evitare l’alterazione delle fonti di prova attraverso la predisposizione di documentazione volta a dimostrare il preteso regolare smaltimento dei rifiuti. Oltre ai soggetti colpiti dal provvedimento cautelare, ulteriori 34 sono le persone coinvolte e deferite all’Autorità giudiziaria”.