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CIVITAVECCHIA – Si torna a scioperare a Torre nord. Giovedì infatti le lavoratrici e i lavoratori della centrale Enel incroceranno le braccia per l’intera giornata.
«L’adesione allo sciopero nella giornata dell’8 marzo è stata straordinaria – hanno spiegato dalla segreterie regionali di Filctem, Flaei e Ultec - toccando dei picchi di oltre il 90% nelle realtà operative e, ne siamo certi, avremo numeri alti anche dalle lavoratrici e dai lavoratori di centrale. Lo abbiamo sempre detto e ribadito in tutte le assemblee: abbiamo bisogno del contributo di tutti i lavoratori e le lavoratrici per far recedere l’azienda dai suoi intenti di svendere e svilire una realtà industriale come è Enel che deve rimanere tale, non può essere governata da logiche esclusivamente finanziarie».
Filctem, Flaei e Uiltec stanno quindi organizzando anche un presidio fuori la centrale dalle 9 alle 13 «ed è indispensabile la presenza di tutti – hanno aggiunto – per evidenziare anche all’opinione pubblica le motivazioni della vertenza. Quest’azienda va fermata nelle sue strategie attuali che la porterebbero a esternalizzare le sue attività core. Non sostenere la delicata fase del phase out del carbone, che deve essere un processo graduale e negoziato, sostenuto con adeguati investimenti sulle energie rinnovabili e sui siti produttivi oggi esistenti per la loro riconversione, è assolutamente da condannare. Enel non può ridurre gli investimenti sulla generazione nell’arco del prossimo triennio da 5,5 Mld a 2,9 Mld. Lo diciamo da lavoratori e da cittadini. L’Enel è di chi ha contribuito a renderla grande ed è da sempre al servizio del Paese – hanno concluso - chi vuole ridurla ad una semplice stazione appaltante, calpestando la dignità della sua gente sta commettendo un errore gravissimo che noi vogliamo assolutamente impedire».