LADISPOLI - Realizzare un sabbiodotto, con il contributo degli stabilimenti balneari, per il ripascimento delle spiagge ladispolane. L'idea arriva proprio da Assobalneari e dai gestori che nei giorni scorsi hanno incontrato l'amministrazione alla quale hanno sottoposto la loro idea. «Ogni anno - spiega il presidente di Assobalneari Ugo Boratto - le spiagge si riducono di 10 metri». Una situazione di vero e proprio disagio per i gestori degli stabilimenti costretti ad arretrare ogni anno le file degli ombrelloni riducendole notevolmente. «Di questo passo tra un po' non avremo più spiagge a disposizione». E così, in attesa della realizzazione delle barriere fronte mare per impedire alle mareggiate di spazzare via gli arenili (progetto che probabilmente non sarà realizzato prima di due anni), gli stabilimenti sono pronti a rimboccarsi le maniche e ad andare incontro all'amministrazione. Come? Mettendo a disposizione delle risorse economiche, anche ingenti, per poter procedere, intanto, con il ripascimento degli arenili. Tutto grazie alla realizzazione, come già fatto a Fiumicino, di un sabbiodotto in grado di accumulare e "sparare" sabbia all'occorrenza per allargare le spiagge anche di 20 metri. Ovviamente, da solo, il progetto non basterà ad arrestare l'avanzata del mare. «Non sappiamo ovviamente in quanto tempo la sabbia aggiunta resterà sugli arenili», ammette Boratto. Ma almeno si potrebbe andare avanti fino al completamento del progetto più importante, fermo a causa dell'iter burocratico e dell'aumento dei costi dei materiali, in un cassetto. E con la Bolkestein che pende come una spada di Damocle sulle teste dei gestori? Per Assobalneari questo è un problema che andrà affrontato a tempo debito. Di certo, però, la compartecipazione a un progetto di così grande portata (si parla di circa 2milioni di euro da suddividere per 26 stabilimenti balneari) potrebbe far "conquistare" punti a favore agli attuali proprietari delle concessioni demaniali che un domani, partecipando ai bandi di gara, potrebbero ottenere il rinnovo delle concessioni.
CONTROLLO DELLE SPIAGGE: SI PUNTA AL “PIANO COLLETTIVO DI SALVAMENTO”
Ma le riunioni di questi giorni a palazzo Falcone si sono focalizzate anche su un altro aspetto: quello della sicurezza sulle spiagge in vista della stagione balneare. Il Comune, come spiegato nei giorni scorsi dal delegato al Demanio marittimo, Pierpaolo Perretta, è pronto a scendere in campo ancora una volta con il piano "Estate Sicura": torrette di avvistamento, bagnini, cani da salvataggio e passerelle per i diversamente abili sulle spiagge libere. E per renderlo ancora più incisivo, vorrebbe tornare al "piano originale", quello ideato qualche anno fa: il piano collettivo di salvamento. Comune e stabilimenti, in sostanza, insieme per un controllo congiunto della costa. «Su questo aspetto siamo un po' in ritardo però», spiega ancora Boratto che però non esclude una qualche forma di collaborazione tra pubblico e privato.
«Martedì avremo un nuovo incontro» per capire se ci sono delle possibilità. Una delle idee potrebbe essere quella di procedere ognuno per conto proprio ma di provare a mettere in collegamento i bagnini degli stabilimenti balneari con quelli assoldati dal Comune.

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