CIVITAVECCHIA – «Siamo certi che il Pincio sappia quanto il commercio di prossimità costituisca una funzione urbana fondamentale per la valorizzazione dei quartieri, per favorire l’aggregazione dei cittadini, per la salvaguardia delle tradizioni. Il genius loci si costruisce anche così. E Dio solo sa quanto sia fragile l’identità culturale della nostra città. Perciò non capiamo come mai l’Amministrazione comunale abbia un atteggiamento così sanzionatorio nei confronti del piccolo commercio e in particolare quello del centro storico». 

I commercianti di via Traiana, attraverso il portavoce Giovanni Olimpieri, di rivolgono direttamente al Pincio, cercando di capire che tipo di progetto voglia portare avanti per il settore, considerati gli ultimi interventi messi in campo. 

«A Civitavecchia il commercio rappresenta il settore economico che garantisce il maggior numero di occupati della città. Allora perché creare ostacoli?- si chiedono – in una città come la nostra, dove la mancanza di rispetto del Codice della strada è la regola, come mai i vigili urbani si accaniscono sulle vie del centro? Perché il Comune si è inventato il parcheggio a ore? Allo stesso tempo c’è un silenzio assordante da parte dell’Amministrazione comunale in merito a iniziative e progetti che favoriscano il rilancio del settore. Ma per creare iniziative e progetti ci vuole fantasia, creatività, voglia di far crescere la città. Diamo qualche suggerimento. Il museo, il teatro, la piazza del mercato sono spazi che in determinati orari possono essere adibiti a eventi culturali di livello in grado di attrarre cittadini. Per favore, se vogliamo far crescere questa città non la solita pizzata con disco music sparata a tutto volume».

Il commercio di prossimità è un settore in crisi. Lo ribadiscono a voce alta gli stessi commercianti. «Basti vedere quante serrande sono abbassate in via Traiana, via Trieste, viale Baccelli e altrove. La crisi è dovuta anche al fatto che non ha al suo fianco gli amministratori della cosa pubblica – hanno concluso – e allora chiediamo chiarezza. Il Pincio vuole favorire la grande distribuzione e far morire i negozi di vicinato? Se sì, lo dica chiaramente e ci regoleremo di conseguenza. Se così non è, incontriamoci e troviamo insieme delle soluzioni».