CIVITAVECCHIA – Ma quante telecamere comunali di videosorveglianza funzionano veramente a Civitavecchia? Una domanda destinata a rimanere senza una risposta precisa, anche perché i rappresentanti dell’amministrazione comunale si guardano bene dal mettere in piazza i loro fatti. Al netto dei proclami e delle fanfare, mettendo da parte le sponsorizzazioni del buon vino di famiglia che ogni giunta puntualmente promuove in una assurda gara con quella precedente, riamane da affrontare un problema serio: a Civitavecchia la sicurezza non passa dalla videosorveglianza. E questo è un dato di fatto. Tranne sporadici casi e andando oltre le fototrappole utilizzate per questioni ambientali, dal centro alle periferie la città non ha occhi in grado di controllarla dall’alto. Capita allora che al Pirgo si verifichi un incidente serio e che le forze dell’ordine non abbiano la possibilità di contare su un supporto concreto che in altre città invece esiste. La statua di Calamatta viene trovata distrutta a viale Garibaldi e bisogna suppore l’inverosimile per dare all’accaduto un significato diverso dall’atto vandalico, così da assolvere l’amministrazione comunale che pochi mesi prima dell’accaduto aveva sbandierato l’installazione di altre telecamere di videosorveglianza che, nemmeno a dirlo, sono risultate inutilizzabili. Per non parlare dell’ordinario: telecamere di videosorveglianza non pervenute. Nei giorni scorsi l’ennesimo caso: il conducente di un veicolo viene tamponato alla rotonda di via Roma e il responsabile alla guida dell’altra auto preferisce scappare. La vittima prova a rincorrere l’autore del tamponamento, ma senza risultati.

Neppure il numero di targa riesce a prendere, ma torna indietro e nota la presenza di alcune telecamere comunali posizionate nei pressi del luogo in cui si è verificato l’incidente. Sicuro di riuscire ad ottenere giustizia, l’uomo si reca dai Carabinieri e denuncia l’accaduto. Il giorno successivo l’amara scoperta: quelle telecamere sono spente. Storie di tutti i giorni, mentre gli amministratori di centrosinistra inseguono ambizioni, fatte di semafori dotati di countdown, di strade a senso unico e di dischi orari in pieno centro. Tanto si sa: meglio spillare soldi ai cittadini che investire davvero in sicurezza urbana. In questo il Pincio è maestro. Da sempre.