Erano circa 200 le persone che ieri pomeriggio hanno manifestato a Viterbo a sostegno della Palestina.
Un corteo, per la maggioranza di giovani, ha sfilato per le vie del centro storico scortata da un importante dispiegamento di polizia, carabinieri e guardia di finanza.
“Tutte le organizzazioni politiche combattenti, unite in un fronte unico di lotta e di comando, hanno mostrato che lottare a viso aperto contro l’imperialismo e il sionismo non è solo giusto ma anche possibile” si legge nel volantino della manifestazione.
Il riferimento è all’attacco di Hamas avvenuto il 7 ottobre 2023, che ha portato all’uccisione e ferimento di oltre 1000 persone e il rapimento di circa 200 israeliani, considerato “un atto di rottura, rivoluzionario, perché ha riportato in primo piano la questione palestinese in tutta la sua forza e dignità, dimostrando come barbarie e colonialismo non hanno fiaccato lo spirito di rivolta dei palestinesi”.
La manifestazione è stata organizzata da Comitato di lotta Viterbo Si Cobas Viterbo Gpi, Giovani palestinesi Italia Udap e Unione democratica arabo palestinese.
Il corteo è partito da piazza della Rocca per poi snodarsi lungo via Cairoli, via Ascenzi, piazza del Comune, via Cavour, piazza Fontana Grande, via Garibaldi, per poi finire il percorso difronte all'università di Santa Maria in Gradi. Nel volantino della manifestazione l’Unitus e un’azienda del Poggino vengono definiti come i nemici.
“Il nemico è anche in casa nostra – si legge ne documento - Anche a Viterbo, la nostra città.
Nella zona produttiva del Poggino ha infatti sede un’azienda che si occupa dello studio, sviluppo e assemblaggio di microchip impiegati in campo militare in aviazione e tecniche navali.
L’università della Tuscia, invece, ha firmato accordi con la fondazione Me-dor, a principale controllo di Leonardo SPA, una delle maggiori aziende italiane che produce ed esporta armi e morte in tutto il mondo, e intrattiene rapporti stabili di collaborazione con gli atenei israeliani. Riteniamo inaccettabile qualsiasi forma di collaborazione con le istituzioni sioniste”.
Lungo il percorso del corteo sono stati intonati canti e sventolate bandiere in favore della causa palestinese. I manifestanti oltre a esprimere “solidarietà al fianco della resistenza arabo-palestinese, contro il genocidio in corso e per la fine del sionismo”.