La Tuscia modello per la raccolta differenziata nel Lazio e in Italia. È la nona edizione di Ecoforum del Lazio di Legambiente a certificarlo. La Tuscia è prima in regione per la raccolta differenziata con il 66,3% nel 2023 e cresce di 1,9 punti, rispetto al 2022, quando si attestava al 64,4%. Dietro la Tuscia ci sono la provincia di Latina (63,7%); di Frosinone (63,4%); Rieti (57,6%) e Roma, ferma al 52,9%. La media del Lazio è del 55,10% con un surplus di 1,8 mila tonnellate pari a 499chili per abitante. Il Lazio è la penultima regione in Italia per la differenziata e seconda, dopo la Lombardia, per produzione. La provincia di Viterbo domina Ecoforum 2024 anche per altre graduatorie. Tra queste per il numero di Comuni “ricicloni”, ossia che hanno superato il 65% di raccolta differenziata, con 48 enti locali su 60 pari all’80% del totale (seguono la provincia di Latina con il 71,9% dei Comuni, Roma comn il 58%,Rieti (45,2% e Frosinone (40,4%). La provincia di Viterbo è in testa anche per i Comuni ricicloni sopra e sotto i 5 mila abitanti. Nel primo caso i è in tgesta Nepi che ha l’84,7% di raccolta differenziata (per un totale, nel 2023, di 3.283 tonnellate), seguita nel Lazio da Vetralla che ha l’83,5% (per un totale di 6.774 tonnellate di rifiuti differenziati). Villa San Giovanni in Tuscia, invece, è prima per i Comuni ricicloni piccoli con l’82% di raccolta differenziata pari a 332 tonnellate nel 2023 acquisite. In quest’ultima classifica, per la Tuscia, figurano anche i Comuni di Faleria (6° regionale con l’81,6% di raccolta differenziata per 518 tonnellate); Oriolo Romano (8° regionale con il 79.0% per 417 tonnellate) e Bolsena (10° comn il 78,8% per 1.757 tonnellate). Ottimi riconoscimenti anche per i “Rifiuti free”, ossia quelli che non producono oltre 75 chili per abitante all’anno di secco residuo. In questo caso figurano in graduatoria i Comuni di Vetralla (5° regionale con la media di 55,9 chili di residuo fisso per abitante); Villa San Giovanni in Tuscia (6° assoluto con 59,3 chili); Nepi (10° con 62,7 chili); Corchiano (12° con 64,6 chili) e Gallese (13° con 65,1 chili). Presenti in classifica per i Comuni “Rifiuti free” anche Graffignano (14° con 65,2 chili); Faleria (16° con 66 chili); Vitorchiano (20° con 68,9 chili); Cellere (24° con 70,2 chili); Vasanello (26° nel Lazio con 29° con 71,5 chili); Carbognano (72,5 chili). Altro traguardo della Tuscia sono il terzo posto regionale di Tuscania, il quinto di Arlena di Castro e il sesto di Castiglione in Teverina per i Comuni che, in materia di economia circolare, hanno fatto la maggiore crescita percentuale in un anno di raccolta differenziata. Tuscania è cresciuta del 50,2% e ha il 74,6% di raccolta differenziata pari a 2.192 tonnellate nel 2023; Arlena di Castro ha avuto un surplus, in un anno, del 45,4% con il 75,3% di raccolta differenziata e 232 tonnellate smistate per tipologia-rifiuto. Castiglione in Teverina è cresciuta del 38,3% per una raccolta differenziata del 72,2% e 521 tonnellate raccolte. Dal 1° gennaio 2022, inoltre, c’è l’obbligo di raccolta differenziata dell’organico, che anticipa una direttiva europea scaduta quest’anno. In questo caso la Tuscia è 4° nel Lazio per la differenziazione totale di umido, verde e compostaggio domestico. Prima è Roma, seguita da Latina e Frosinone. «Il Lazio deve fare ancora tanta strada per migliorare il proprio ciclo dei rifiuti se non vuole rimanere tra le regioni meno virtuose d’Italia, come è ormai da troppo tempo - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente -. Tante altre regioni mostrano la direzione corretta come lo fanno quelle belle esperienze che premiamo oggi: aziende e amministrazioni virtuose, un crescente numero di rifiuti free o gli importanti obiettivi raggiunti da grandi comuni, capoluoghi o intere aree provinciali».