Milano, 29 nov. (Adnkronos) - La Lombardia assume la guida dellAutomotive Regions Alliance (Ara), lalleanza tra 36 regioni europee impegnate ad agevolare la transizione dellindustria automobilistica e dellindotto tutelando, nel contempo, imprese e posti di lavoro. Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, è stato eletto presidente dellAra nel corso della Conferenza annuale che si è svolta oggi allAutodromo di Monza (entrerà in carica dal 1° gennaio 2025). La presidenza per la Lombardia ha affermato il governatore lombardo Attilio Fontana, intervenuto per aprire la plenaria della Conferenza- arriva al culmine di un lavoro politico che abbiamo portato avanti in questi anni per tessere alleanze con i territori, in modo da portare lUnione europea ad assumere posizioni di maggiore buonsenso rispetto alla transizione del settore automotive" . LAlleanza "è la dimostrazione di come le Regioni abbiano un loro protagonismo anche allinterno dellEuropa. Come Lombardia rappresentiamo una filiera molto rilevante che farà sentire con autorevolezza la propria voce a livello continentale. Per una transizione ecologica razionale, occorre sviluppare tutte le opportunità che la scienza ci offre, senza limitare le scelte allelettrico come sta facendo lUnione Europea in maniera superficiale. Abbiamo un consistente numero di aziende, lavoratori e di piccole e medie imprese dellindotto che operano con grande professionalità, alta tecnologia e innovazione: vogliamo tutelare questo patrimonio lombardo in tutte le sedi utili ha aggiunto. La presidenza lombarda è il riconoscimento di un percorso iniziato oltre due anni quando, in un contesto caratterizzato da una scarsa attenzione alle criticità del comparto, lassessore Guidesi, insieme a tutto il sistema lombardo, decideva di intraprendere una battaglia di salvaguardia di un settore strategico per la competitività dellEuropa. In questi oltre due anni le precedenti assemblee annuali dellAra, prima a Lipsia (Germania) poi a Pamplona (Spagna), hanno visto la Lombardia protagonista ai tavoli delle trattative per sostenere la neutralità tecnologica e la necessità di tutelare il settore a cominciare dalla salvaguardia dei posti di lavoro, il tutto rimarcando limportanza di raggiungere gli obiettivi ambientali imposti dalla precedente Commissione Europea. Il secondo importante passaggio è stato quello dellelaborazione di un apposito studio che conferma la forza e le grandi potenzialità dei carburanti rinnovabili, in grado da subito di abbattere le emissioni; unanalisi scientifica predisposta dal Cluster Lombardo della Mobilità che comprende la filiera del settore, dalle università, dai centri di ricerca e dalle associazioni di categoria che è stata sottoposta ai governi italiani che si sono succeduti. Un ulteriore risultato di grande importanza politica è stato ottenuto a Pamplona, in occasione della seconda assemblea annuale dellAra: qui la Lombardia è riuscita a portare sulle proprie posizioni tutte le 8 Regioni italiane che fanno parte dellAlleanza, mostrando una unitarietà che prescinde dai diversi colori politici. A Monza oggi è stata firmata la nuova dichiarazione dellAra che contiene passaggi fondamentali voluti dalla Lombardia e sottoscritti da tutte le 36 Regioni appartenenti allAlleanza. Tra i capitoli più significativi il richiamo chiaro alla neutralità tecnologica riguardo ai modi di conseguire l'obiettivo della mobilità stradale a zero emissioni e, ancora, la vitale importanza dell'industria automobilistica per la prosperità e la competitività nonché per la coesione economica, sociale e territoriale dell'Unione europea. Sempre in tema di neutralità tecnologica, si afferma al punto 22 del documento la necessità di rispettare l'ampia varietà di situazioni di mobilità e di integrare l'elettrico con le tecnologie alternative, climaticamente neutre dalla produzione all'impiego in linea con la dichiarazione adottata in esito al vertice del G7 Trasporti svoltosi a Milano nel 2024. Di matrice lombarda anche il capitolo sullesigenza di escludere le auto storiche dai vincoli sugli obiettivi climatici e quello, centrale, che invita lUe a riaffermare la metodologia di valutazione del ciclo di vita (Lca) per determinare il reale impatto sullambiente di un automezzo, dato che il parametro non può essere limitato al fattore emissioni ma occorre considerare tutti gli aspetti, a partire dalle fonti per la produzione dellenergia. Secondo la visione promossa dalla Lombardia e condivisa dalle Regioni dellAlleanza, lUnione Europea non dovrebbe imporre ai cittadini la tipologia di automobile e di propulsione da utilizzare, ma concentrarsi sulla definizione degli obiettivi ambientali da raggiungere, lasciando ai territori la libertà di scegliere le soluzioni tecnologiche più adeguate: elettrificazione, idrogeno o combustibili alternativi. LAlleanza delle 36 Regioni ed il lavoro tra le Regioni stesse ha affermato poi l'assessore Guidesi - saranno fondamentali per cercare di portare proposte concrete alla prossima Commissione Europea. Idee che permettano allAutomotive di restare anche in futuro un settore strategico. Ora il primo passo è quello di farsi ascoltare dalla nuova Commissione affinché i dovuti correttivi possano salvare un settore estremamente importante per la nostra economia. La prima cosa che farò è chiedere un incontro al nuovo Commissario così che la voce dei territori, di coloro che vivono le difficoltà del settore e le conseguenze negative delle scelte fatte dalla Ue in precedenza, possa essere ascoltata. Cè poco tempo, il settore chiede certezze. Si tratta di difendere una filiera dellAutomotive lombardo di circa 100.000 lavoratori, oltre 30.000 imprese con un fatturato totale di oltre 40 miliardi di euro. Fermare la produzione del motore endotermico avrebbe effetti irreparabili con linterruzione di molte attività e l'inevitabile perdita di competitività del settore produttivo lombardo, italiano ed europeo a vantaggio di altri competitori sullo scenario globale. Secondo i promotori del documento, una transizione graduale ed equilibrata, contraddistinta dalla neutralità tecnologica, consentirebbe allEuropa di non disperdere un patrimonio di competenze, tecnologie, know how e posizionamenti sul mercato acquisiti in cento anni di ricerca, innovazione e scelte imprenditoriali. La sottoscrizione allunanimità della Dichiarazione di Monza è il frutto di uno sforzo diplomatico messo in campo da Regione Lombardia per raggiungere un accordo tra soggetti istituzionali eterogenei dal punto di vista politico. Lalleanza ha un peso specifico rilevantissimo allinterno del contesto europeo, includendo i principali motori economici del continente. Le Regioni italiane che ne fanno parte sono 9: Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo, Molise, Basilicata, Veneto e Umbria; e a queste si aggiungono altre 27 regioni europee dei più importanti Paesi del continente, fra cui Germania, Spagna e Francia. Insieme questi territori alimentano un Prodotto Interno Lordo pari a 5.000 miliardi di euro, il 34% del Pil europeo, oltre a rappresentare complessivamente 134 milioni di cittadini europei, corrispondenti al 31% della popolazione di tutti i Paesi dellUnione europea. Il Pil totale delle regioni dellalleanza è superiore dell8,7% rispetto alla media europea. Al vertice monzese, oltre al presidente Fontana, allassessore Guidesi e ai rappresentati delle 36 Regioni, hanno partecipato anche il presidente del governo della Navarra e presidente uscente dellAra, María Victoria Chivite Navascués; e il commissario europeo uscente al Lavoro, Nicolas Schmit. Allevento era presente anche il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega alle Relazioni internazionali ed europee, Raffaele Cattaneo: Unoccasione che ribadisce il protagonismo della Lombardia affinchè Bruxelles accolga le istanze delle Regioni, perché si ha la sensazione che spesso lUe elabori politiche più nel chiuso dei palazzi che ascoltando i territori. La scelta dellAutodromo di Monza come sede dellevento non è casuale: la Lombardia si pone alla guida delle Regioni motoristiche più avanzate dEuropa partendo idealmente dal tempio mondiale della velocità, a sottolineare una storia centenaria che lega la terra lombarda allindustria automobilistica. In questottica va letta anche la parata di circa 40 auto storiche che hanno sfilato grazie al contributo di Aci Brescia: un modo per rimarcare limportanza del motorismo storico per la Lombardia, simbolo di valori e tradizioni economiche da preservare.