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CIVITAVECCHIA – Il capogruppo del M5S Enzo D’Antò esprime preoccupazione per la «mancanza di trasparenza nella gestione di Civitavecchia Servizi Pubblici da parte dell'amministrazione comunale». Il consigliere ha infatti nuovamente sollecitato l'accesso agli atti per ottenere informazioni cruciali, tra cui quelle relative alla somministrazione di lavoro interinale.
«Nonostante il termine legale di tre giorni per rispondere a una richiesta di un consigliere comunale sia scaduto da circa quattro giorni – ha spiegato - non ho ricevuto alcuna risposta o richiesta di proroga. Questo silenzio è preoccupante e riflette un atteggiamento di indifferenza verso richieste legittime e fondamentali. L'assenza di risposta può essere interpretata in due modi: come un tentativo ostruzionistico nei confronti di un consigliere che opera seguendo le procedure stabilite, comportamento grave e allarmante, oppure come indicazione di una gestione obsoleta e inefficiente, in cui le informazioni non sono facilmente accessibili negli archivi digitali. Indipendentemente dall'interpretazione, emerge un quadro di gestione superficiale e priva di trasparenza». D’Antò ha quindi sottolineato la necessità di chiarezza su questioni chiave come la situazione debitoria con l'agenzia interinale, le procedure di selezione delle aziende e dei lavoratori, i criteri per gli aumenti di livello e altri aspetti cruciali relativi alla gestione di CSP, azienda che gestisce servizi essenziali per la vita quotidiana a Civitavecchia.
«La mancanza di disponibilità immediata di queste informazioni, evidentemente mai richieste – ha aggiunto - dimostra il disinteresse dell'attuale amministrazione verso la gestione di Csp. È essenziale invece che un candidato sindaco sia pienamente informato sulle reali condizioni di questa società partecipata al 100% dal Comune di Civitavecchia, per poter adottare tempestivamente le misure correttive necessarie».
In merito al lavoro interinale introdotto durante la fase iniziale di Civitavecchia Servizi Pubblici, il consigliere ha spiegato che era concepito come temporaneo, limitato al periodo necessario per valutare le esigenze di personale per il nuovo servizio di raccolta differenziata, per poi passare a lavoro stabile e duraturo. Ha sottolineato l'importanza di garantire la stabilità lavorativa per i dipendenti di Csp e le loro famiglie, evitando situazioni di costante incertezza e facili ricatti.
D’Antò ha annunciato che questa richiesta rappresenta solo il primo passo di una serie di accessi agli atti necessari per valutare le azioni future. Ha preannunciato che la prossima richiesta sarà finalizzata a ottenere documenti relativi all'affidamento di consulenze e incarichi a professionisti e società esterne. «Se la documentazione dovesse continuare a tardare – ha concluso - saremo costretti a segnalare la questione agli organi competenti».