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MONTEFIASCONE - Non si placano le polemiche sul colle falisco dopo il caos dell’ultimo consiglio comunale. Saltato.
I consiglieri di opposizione hanno «letto quanto scritto dal sindaco e siamo stati in dubbio se rispondere o meno, in quanto il comunicato si commenta da solo. Alla fine abbiamo deciso di replicare, affinché i cittadini siano informati di come è amministrato il Comune di Montefiascone». Così Andrea Danti, Orietta Celeste, Maria Cristina Ranaldi, Massimo Ceccarelli e Paolo Domenico Manzi.
«Il sindaco - affermano - dice che era stato “concordato con tutti i consiglieri” che la prima convocazione andasse deserta. Falso.
I consiglieri di opposizione non soltanto non hanno concordato nulla con nessuno, ma non sapevano neanche che alcuni consiglieri di maggioranza non sarebbero stati presenti al consiglio comunale; al contrario, seppur contrariati per la convocazione nel bel mezzo delle festività (e non è neanche la prima volta che succede), hanno disdetto impegni di lavoro e familiari già presi, per essere presenti al consiglio comunale del 27 dicembre. D’altra parte, non era stata convocata, ancora una volta, né la “commissione bilancio”, né la “commissione capogruppo” prima del consiglio comunale e, dunque, non se ne era potuto parlare neanche in quelle occasioni. Ma, a ben vedere, il sindaco non aveva concordato nulla neanche con alcuni consiglieri di maggioranza, tanto che gli stessi erano regolarmente presenti in consiglio».
«Il giorno del consiglio comunale, dunque, erano presenti 8 consiglieri, 5 di opposizione e tre di maggioranza, quindi c’era il numero legale per svolgere il consiglio - spiegano i consiglieri - . A questo punto il presidente del consiglio si rendeva conto che la “maggioranza” era divenuta “minoranza” e, con un atto senza precedenti, di una gravità inaudita, lasciava l’aula per far mancare il numero legale e impedire le votazioni, senza neanche procedere a prendere le presenze. Lo stesso presidente Frallicciardi confermava il motivo del proprio comportamento tramite social, con le testuali parole: “Arrivato in aula, in attesa dell’arrivo del segretario comunale, attesto con i miei occhi che con la mia presenza si possono iniziare i lavori consiliari perché siamo in 8. Attendo che il segretario arriva… saluto tutti e me ne vado senza ascoltare il consiglio del segretario di fare l’appello”. Ma perché il presidente del consiglio, se c’era il numero legale se ne è andato?
Ecco la risposta fornita sempre del presidente Frallicciardi: “Che senso avrebbe avuto fare il consiglio senza 8 consiglieri di maggioranza? Quale emendamento promosso dalla maggioranza sarebbe andato a buon fine. Bene nessuno”.
Questo è l’unico motivo della “fuga a gambe levate” del presidente Frallicciardi, sindaco.
Il presidente Frallicciardi, per proteggere la sua comoda poltrona di sindaco, ha fatto il kamikaze, alla faccia del ruolo istituzionale e super partes di presidente del consiglio. Caro sindaco, il presidente del consiglio comunale è il presidente di tutto il consiglio comunale, anche dei consiglieri di opposizione e non l’esecutore degli ordini di “scuderia” del Pd o di altri. Le istituzioni meritano rispetto, sempre.
Se avete problemi o dissidi interni alla maggioranza, risolveteveli in altra sede se ne siete capaci, altrimenti … traetene le conseguenze. Non vi permettete più, per il futuro, di strumentalizzare le istituzioni per i vostri giochetti di bassa lega; non lo tollereremo. Quanto, infine, alla nostra presenza alla seduta del consiglio comunale, in seconda convocazione, il 28 dicembre, la invitiamo, sindaco, prima di “pontificare” sui comportamenti altrui, a verificare modalità e termini del “presunto” annullamento della seduta consiliare».
«Poiché è periodo di festa e siamo tutti più buoni, le forniamo, sindaco, un indizio per facilitarla: controlli i numeri di protocollo e troverà la risposta alle sue domande - concludono dall’opposizione -. Buon anno a tutti. Anzi non ancora, perché ci hanno convocato per un ennesimo consiglio comunale, domenica 31 dicembre. Sarà questa la volta buona?».
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