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CIVITAVECCHIA – «Un incarico inopportuno, almeno nei tempi». Così Vittorio Petrelli, ex consigliere comunale, commenta la determina del 7 aprile scorso con cui è stato affidato l’incarico professionale per la progettazione di un nuovo impianto comunale destinato al trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani. Un incarico da oltre 30mila euro per rilievi, verifiche urbanistiche e redazione del progetto di fattibilità tecnico-economica. Tutto regolare, sottolinea Petrelli, in quanto previsto dal Programma triennale delle opere pubbliche, ma il contesto generale solleva più di un interrogativo. Al centro della riflessione c’è la vicenda dell’impianto analogo proposto da Ambyenta, società privata che, dopo un lungo iter autorizzativo e una Valutazione di Impatto Ambientale superata, ha ottenuto l’Autorizzazione Integrata Ambientale per realizzare il proprio impianto a Civitavecchia. Nonostante l'opposizione di Petrelli stesso, che ritiene la struttura “sovradimensionata” rispetto alle esigenze del territorio, l’autorizzazione ha resistito a un primo ricorso al TAR e ora è al vaglio del Consiglio di Stato, dopo che anche l’amministrazione Piendibene ha deciso di impugnare la sentenza favorevole alla società. Intanto, però, Ambyenta –come ricorda lo stesso Petrelli - ha già eseguito i sondaggi del terreno, e se dovesse vincere anche l’ultimo round giudiziario, si troverebbe nella condizione di realizzare un impianto che, di fatto, andrebbe a coprire lo stesso fabbisogno per cui ora si sta avviando una progettazione parallela con fondi pubblici. «Non si tratta di fare i profeti – osserva Petrelli – né di dire che il Comune debba per forza servirsi di un impianto privato. Ma se quell’impianto dovesse vedere la luce, allora la scelta dell’Amministrazione appare quanto meno intempestiva e, soprattutto, rischia di trasformarsi in un doppione costoso». Il nodo, in fondo, è tutto qui: «Ai cittadini poco importa chi costruisce e gestisce l’impianto – conclude Petrelli – ma importa moltissimo quanto costerà loro. Per questo serve maggiore prudenza. Sul tema dei rifiuti e dei relativi impianti si dovrebbe andare coi piedi di piombo. E con la calcolatrice in mano».