Il parco della Riserva nazionale del Monte Rufeno compie quarant’anni e la presidente della commissione Ambiente e Agricoltura del consiglio regionale del Lazio, Valentina Paterna, si è recata ieri ad Acquapendente per partecipare ai festeggiamenti e portare il saluto dell’amministrazione Rocca. Al teatro Boni, la consigliera ha incontrato le autorità presenti, a cominciare dal sindaco acquesiano Alessandra Terrosi e ai consiglieri comunali. Presenti anche i gestori del parco.

«Come presidente della commissione Ambiente – ha dichiarato Paterna – stiamo lavorando insieme al Consiglio e alla giunta per rendere questo gioiello ancor più fruibile ed avvicinarlo ulteriormente a famiglie e giovani. In questo senso ho già svolto numerosi incontri con l’assessore all’Agricoltura Giancarlo Righini per aumentare le risorse fisse, ormai non più sufficienti alla gestione ordinaria del parco, e lui si è impegnato ad aumentare quelle previste nei capitoli di spesa della regione”. Questo perché l’idea è quella di potenziare l’attrattività del parco: «All’interno di un sistema funzionante – ha spiegato – noi vogliamo portare cambiamenti e migliorie che possano trasformare questo luogo in un’attrazione turistica ed economica a 360 gradi, unendo lo sviluppo economico e culturale alla tutela dell’ambiente e all’agricoltura sostenibile per creare non solo occupazione ma un modello di gestione che possa essere d’esempio per tutte le altre riserve del territorio. Penso al Museo del fiore e al giardino botanico, ma soprattutto ai sentieri nei boschi. Siti che meritano un’ampia promozione per ciò che offrono.

Non va trascurata ovviamente la valenza sociale che questo luogo ha per la comunità di Acquapendente, la quale vede in esso un punto di riferimento importante». L’offerta per i visitatori è già importante, ma Paterna ha precisato: «Vanno incentivate e sponsorizzate le attività e gli eventi a sfondo naturalistico da svolgere all’interno della Riserva, con particolare attenzione alla riscoperta delle tradizioni di un tempo, sfruttando i tanti casali d’epoca un tempo abitati dai contadini. Infine, mi preme sottolineare anche le potenzialità dell’Osservatorio Astronomico, che non solo rappresenta un centro di ricerca d’eccellenza ma può diventare anche un punto d’interesse nazionale per il turismo scientifico, in grande crescita nel nostro paese». «Tutto questo – ha concluso la presidente – conferma la nostra attenzione per quest’area verde bellissima, che si estende per quasi 3mila ettari e lega la Tuscia con la Toscana e l’Umbria. Ce la metteremo tutta non solo per valorizzarne ancora di più l’aspetto turistico ma anche per preservarne la biodiversità, visto che qui sono comprese specie di piante rarissime ed abitano oltre la metà delle specie animali presenti nel Lazio».