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«Mera propaganda? Il Pd si sbaglia perché la mozione è un atto politico».
A dare il là alla conferenza stampa per replicare alle dichiarazioni del partito democratico, che non inteso firmare la sfiducia nei confronti della sindaca Frontini, è la capogruppo di Fratelli d’Italia Laura Allegrini. Secondo la quale «il Partito democratico, interpellato una quindicina di giorni fa, ha detto che avrebbe firmato». Tra l'altro, sottolinea, «il documento è stato scritto in maniera tale da dare a tutti la possibilità di condividerlo» e spiega che «la mozione si impernia sulle promesse disattese della sindaca, sulla situazione anomala della maggioranza e sul clima di tensione che si è venuto a determinare sia in consiglio sia in città. Clima che, non solo non giova alla vita amministrativa, ma addirittura presenta agli onori della cronaca nazionale una immagine della nostra città che non la promuove ma addirittura la danneggia».
In sala Regia, a controbattere a quanto dichiarato dal gruppo del Pd, anche gli altri firmatari della mozione. Otto al momento: oltre a Laura Allegrini, Antonella Sberna, Matteo Achilli e Pietro Amodio di Fratelli d'Italia, Luisa Ciambella di Per il Bene Comune - lista civica Rocca, Marco Bruzziches del gruppo misto, Andrea Micci della Lega e il “neo” consigliere appena surrogato Giulio Marini per la lista Forza Italia-Udc-Fondazione. Il forzista Elpidio Micci starebbe valutando. Cinque i rappresentanti della minoranza che non hanno apposto la loro firma: i quattro del Pd - Ricci, Troncarelli, Delle Monache, Sanna - e Letizia Chiatti del gruppo misto.
Conferenza stampa al termine dei lavori del consiglio comunale e vista l’ora gli interventi sono stati limitati.
Dopo Allegrini a controbattere ai dem è stata Luisa Ciambella.
«La mozione è l’unico strumento a disposizione dell’opposizione, servono 13 firme. Il discrimine - rimarca - è per chi ha sostenuto la sindaca al ballottaggio perché ha disatteso completamente le promesse sui punti tematici, non sugli accordi».
«Chi non firma la mozione - dichiara seccamente - compie un’operazione di dissimulazione della verità».
Poi pone l’accento «sulla più grossa bassezza compiuta in aula».
«Quando abbiamo chiesto una breve sospensione dei lavori per poter tenere questa conferenza in orario più consono per la stampa, parte dell’opposizione ha votato contro. E’ evidente che si è venuta a creare una maggioranza diversa» tuona Ciambella. Nella mozione, che qualora fosse stata discussa e approvata avrebbe portato allo scioglimento del consiglio e alla nomina di un commissario, vengono riportati i motivi alla base della sfiducia dopo 21 mesi di governo Frontini, tra cui: gli obiettivi proposti nel programma elettorale della coalizione che l’ha sostenuta risultano per la maggior parte disattesi; la generica indifferenza dell’amministrazione ad affrontare le principali problematiche della città e a individuarne puntuali e tempestive soluzioni; le promesse di rapide soluzioni promesse dalla sindaca Frontini in campagna elettorale sono state puntualmente disattese; un visibile degrado del decoro ambientale, sociale ed economico, nonostante la decennale campagna elettorale condotta sui temi del decoro, della pulizia, del rilancio del centro storico, della legalità, della sicurezza, della promozione turistica e del rilancio culturale, del benessere sociale, dell’efficienza della macchina amministrativa comunale.