CIVITAVECCHIA – Si è tenuto ieri un incontro in videoconferenza tra la segreteria del Partito Democratico di Civitavecchia e il direttivo del PD di Brindisi, alla presenza del segretario provinciale del PD di Brindisi Francesco Rogoli, dell’assessore al lavoro del Comune di Civitavecchia Piero Alessi e del consigliere regionale del Partito Democratico della Regione Puglia Maurizio Bruno. Questo appuntamento segna l’avvio di una collaborazione strategica tra due territori accomunati dalla sfida della decarbonizzazione e dalla volontà di costruire un futuro in cui lavoro, salute e sostenibilità siano priorità condivise.

«Negli ultimi cinquant’anni – dicono i dem -, Civitavecchia e Brindisi hanno rappresentato due pilastri del sistema energetico italiano, contribuendo insieme a circa il 25% della produzione nazionale da fonti fossili. Tuttavia, il prezzo pagato è stato altissimo: entrambe le comunità hanno subito un aumento significativo di malattie respiratorie e tumorali, con un’incidenza superiore del 30% alla media nazionale, mentre i territori circostanti mostrano segni evidenti di degrado ambientale. Con la chiusura delle centrali a carbone entro il 2025, il rischio di un vuoto economico-industriale è concreto, soprattutto alla luce dell’assenza di un piano di riconversione chiaro da parte di ENEL, che continua a destinare miliardi agli investimenti globali nelle rinnovabili senza coinvolgere questi territori».

Dal Pd sono preoccupati perché il Governo, «pur avendo – dicono - istituito un tavolo interministeriale, ha recentemente nominato un commissario straordinario che rischia di escludere le realtà locali dal processo decisionale. I rappresentanti dei circoli PD di Civitavecchia e Brindisi sottolineano l’importanza di un approccio partecipativo che veda il coinvolgimento attivo di sindaci e giunte regionali per definire una strategia di sviluppo condivisa e rispettosa delle specificità territoriali».

Il segretario del PD di Civitavecchia, Enrico Luciani, ha dichiarato: «Civitavecchia e Brindisi non possono essere abbandonate a sé stesse. Questi territori hanno dato tanto al Paese in termini di produzione energetica, ora meritano attenzione e investimenti. Non stiamo chiedendo elemosine, ma un piano industriale serio che valorizzi le competenze locali e tuteli la salute dei cittadini».

Dello stesso avviso il segretario del PD di Brindisi, Francesco Cannalire: «La decarbonizzazione non è solo una necessità ambientale, ma un’occasione storica per ripensare lo sviluppo. Brindisi e Civitavecchia possono diventare un modello per tutto il Paese, dimostrando che transizione ecologica significa anche lavoro e giustizia sociale. Abbiamo il dovere di pretendere un ruolo centrale in questo processo». 

Le prime settimane del 2025 saranno cruciali: i circoli PD di Civitavecchia e Brindisi richiederanno un incontro con la segretaria nazionale Elly Schlein presso il Nazareno, con l’obiettivo di portare le vertenze dei due territori al centro dell’agenda nazionale del Partito Democratico. I dati europei parlano chiaro: l’Italia deve ridurre del 55% le emissioni di gas serra entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Questo significa investire in una riconversione industriale innovativa e inclusiva, evitando che territori come Civitavecchia e Brindisi restino ai margini di questa trasformazione.

I circoli PD di Civitavecchia e Brindisi sono pronti a dimostrare che la transizione ecologica è una sfida che può essere vinta solo con coraggio, visione e giustizia.

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